martedì, Aprile 16, 2024

Italia virtuosa: oltre 15 milioni di metri quadri di edifici green

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La salute e il benessere dei cittadini passano da un diverso modo di costruire e abitare le città. Ma cosa rende un edificio green? E quali sono i requisiti per valutarne la sostenibilità? L’ultima pubblicazione di Green Building Council Italia, Green buildings in Italy. I progetti green certificati in Italia curato da Giuliano Dall’O’ professore ordinario di Fisica tecnica ambientale presso il Politecnico di Milano e former president di GBC Italia, fornisce in modo corretto e puntuale le conoscenze che servono per una nuova edilizia urbana attenta all’uomo e all’ambiente.

Il volume presenta una ampia trattazione sul ruolo che i protocolli e le certificazioni energetico-ambientali, da quelle più note della famiglia LEED-GBC a quelle BREAAM e WELL, hanno sulla trasformazione sostenibile delle città, a partire dalla rigenerazione dei quartieri e dalla progettazione e realizzazione di edifici a impatto zero.

“L’Italia sta consolidando una posizione di leadership in Europa nell’ambito dell’edilizia sostenibile grazie anche alla azione costante e sistematica della nostra associazione” – evidenzia il presidente di Gbc Italia Marco Mari – il volume curato da Giuliano Dall’Ò fotografa in modo esemplare una situazione in costante crescita, analizzando edifici e quartieri iconici, progettati e realizzati per essere fortemente prestazionali. Finalmente sono visibili i risultati del costante operato di GBC Italia, oggi stiamo consolidando le prassi di trasformazione energetico-ambientale del nostro Paese. Se consideriamo i protocolli LEED siamo ad oggi oltre i 900 edifici tra certificati e in via di certificazione , in tale ambito gli edifici certificati, se aggregati, hanno una dimensione complessiva superiore a 5 milioni di metri quadrati e a questi vanno aggiunti gli oltre 8 milioni di metri quadrati di edifici registrati e per i quali è in corso il processo di certificazione. Vanno inoltre considerati gli oltre 1,5 milioni di metri quadrati di edifici che stanno perseguendo differenti protocolli internazionali come ad esempio Breeam o Well – prosegue il presidente Mari – Nella sola Milano le costruzioni green sono passate da 200 nel 2018 a 320 nel 2020, la Città Eterna ne conta in poco tempo ben oltre 100 e più in generale nel paese, compreso nelle aree di ricostruzione post sisma, è in costante aumento il numeri degli edifici che perseguono i protocolli di green building. Un risultato straordinario, in pochi anni, ma non possiamo fermarci qui. È per questo che per Cop26 Gbc Italia ha voluto pubblicare uno specifico manifesto, crediamo sia il momento di cambiare passo ed accelerare lo sviluppo del settore in direzione di un ambiente costruito maggiormente resiliente, sostenibile e salubre”.

Tra le migliori pratiche presentate nel libro spiccano tre casi di rigenerazione su scala urbana a Milano: Porta Nuova, City Life e Uptown. Progetti sostenibili che hanno ridisegnato le forme di periferie e quartieri storici, rivitalizzato vuoti urbani e creando un modello urbanistico rispettoso dell’ambiente e altamente attrattivo. Luoghi di vita e di incontro pensati per la comunità, su misura non solo per chi vi lavora e vive ogni giorno, ma capaci anche di una alta attrattività turistica.

L’autore dedica un’attenzione particolare anche a Savona che nel 2017 ha aderito, prima in Europa, a LEED for cities, uno dei primi protocolli al mondo applicabile alla città, che valuta la gestione sostenibile di un insediamento urbano, mediante la misura di vari parametri, tra i quali le prestazioni energetiche, la riduzione del consumo idrico, il miglioramento dei servizi pubblici (trasporti, gestione rifiuti) e il benessere sociale,

Guardando con lungimiranza il futuro, e all’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile “Città e comunità sostenibili”, dobbiamo concepire un diverso modo di costruire e abitare le città, considerando l’edificio non solo come un involucro inanimato ma come un sistema in grado di interagire con l’ambiente circostante e le persone che lo abitano. Per perseguire l’obiettivo del Green Deal di una Europa climaticamente neutra entro il 2050 è prioritario affrontare in modo esteso le emissioni causate dal settore dell’edilizia con l’obiettivo di contribuire a ridurre gli impatti energetico-ambientali complessivi.

“Si parla con grande enfasi di rivoluzione green, intesa come un’azione necessaria e auspicabile – sottolinea Dall’Ò che puntualizza – I Green Building Council di tutto il mondo, però, questa rivoluzione la stanno già promuovendo da decenni, e i risultati concreti sono sotto i nostri occhi. Sono gli edifici sostenibili certificati, le nuove Architetture, e i quartieri interi, che rendono più vivibili, belle e inclusive le nostre città”.

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