Il Climate risk index (Cri) di Germanwatch è un indice retrospettivo che classifica i paesi in base al loro impatto economico e umano (vittime, colpiti, feriti e senzatetto), classificando il paese più colpito al primo posto.
Il riferimento temporale del Cri 2025 è il 2022, anno che vede Pakistan, Belize e Italia come i paesi più colpiti dagli effetti degli eventi meteorologici estremi nel 2022.
In particolare, l’Italia è entrata nel podio di questa classifica perché ha sofferto ondate di caldo estremo, soprattutto nel 2003 e 2022, insieme a siccità, incendi e allagamento. Questi eventi hanno portato a notevoli perdite di vite ed economiche.
Nel dettaglio, lo studio evidenzia che nel 2022, il caldo estremo ha provocato incendi e una grave siccità nella Pianura Padana, provocando più di 18.000 morti. A Roma sono stati raggiunti i 40,8°C ed è stato dichiarato lo stato di emergenza cinque regioni settentrionali del paese.
Perdite globali per 4,2 trilioni di dollari
Il Cri visualizza il grado di effetto due anni prima della pubblicazione dell’indice e nei 30 anni precedenti. Dal 1993 al 2022, oltre 765.000 persone sono morte in tutto il mondo e le perdite dirette ammontano a quasi 4,2 trilioni di dollari (al netto dell’inflazione) a causa di oltre 9.400 eventi meteorologici estremi.
Alluvioni, tempeste, ondate di calore e siccità sono stati gli impatti più evidenti da una prospettiva a breve e lungo termine. Dal 1993 al 2022, tempeste (35%), ondate di calore (30%) e inondazioni (27%) hanno causato il maggior numero di vittime. Le inondazioni sono state responsabili di oltre la metà delle persone colpite. Le tempeste hanno causato, di gran lunga, le perdite economiche più significative (56% o 2,33 trilioni di dollari americani al netto dell’inflazione), seguite dalle inondazioni (32% o 1,33 trilioni di dollari americani).
Nessuno escluso
Il Cri mostra che tutti i paesi sono interessati. Sette dei 10 paesi più colpiti nel 2022 appartenevano al gruppo di paesi ad alto reddito.
Ciò indica chiaramente che, mentre le capacità di adattamento dei paesi ad alto reddito superano significativamente quelle dei paesi a basso reddito, anche i paesi ad alto reddito dovrebbero aumentare la loro gestione del rischio climatico.