In corso a Roma dal 14 al 16 aprile, anche quest’anno l’Impatta Disrupt festival pone al centro del dibattito l’importanza di uno sviluppo sostenibile a livello globale. E’ intervenuto all’incontro anche Stefano Scalera, ad di Invimit Sgr (azienda 100% Mef), che si è espresso sul tema della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Ecco una sintesi delle sue pearole:
“Invimit Sgr è uno strumento attuatore delle linee politiche della Cabina di regia istituita al Mef per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico (coordinata dal Sottosegretario Albano). La società entra in campo quando gli immobili terminano la loro “vita pubblica” (cioè ad esempio quando un ufficio pubblico viene dismesso o una colonia viene chiusa), per dar loro nuova vita rigenerandoli.
Nel concreto, significa non costruire nuovi edifici ma cercare di utilizzare gli esistenti dando loro una nuova funzione (pubblica, come uno studentato; oppure pubblico-privata), ma certamente in continuità con la loro funzione storica e il loro inserimento nel contesto urbano. La Sgr, a differenza di una società immobiliare, deve creare del valore nella gestione degli immobili. Nel nostro caso, si tratta di un valore “etico”, cioè che non va alla ricerca di rendimenti alti, ma stabili e sociali. L’investimento pubblico necessario per rigenerare un immobile non è un investimento a fondo perduto, ma che ha bisogno di un ritorno di carattere sociale ed economico.
Il nostro impegno è condurre gli immobili pubblici gestiti dalla Sgr verso un campo di sostenibilità. Siamo partiti da un progetto, Regenera verde, che ha l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche di tutti gli immobili in locazione alla Pubblica Amministrazione gestiti dalla Sgr, sia affinché producano energia e sia affinché la risparmino. Invimit Sgr non si limita a locare gli immobili, ma il suo obiettivo è rigenerarli per dare nuova vita ma sempre tenendo ferma la funzione pubblica.
Il compito di Invimit Sgr è gestire la trasformazione di un immobile per andare incontro alle esigenze del territorio in cui l’immobile si trova. In questa direzione, solo per fare qualche esempio, stiamo lavorando a Roma (in zona periferica), a Bari e in due parchi primari di Bologna e Milano”.