Il ruolo della luce nella rigenerazione urbana

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Con domenica si è chiusa la 63esima edizione del Salone del Mobile, l’appuntamento che, ancora una volta, conferisce a Milano il titolo di Capitale mondiale del design. 170mila metri quadri di idee, proposte e ispirazioni per la casa.

Una corsia preferenziale l’ha occupata la luce, quale dimensione estetica, forza emotiva e fattore determinante per il comfort dei nostri spazi.

In un contesto globale dove la sostenibilità viene messa al primo posto, l’uso consapevole della luce gioca un ruolo fondamentale. Proprio per questo, la Milano Design Week ha ospitato la prima edizione di The Euroluce International Lighting Forum, l’occasione per architetti e designers di interfacciarsi con le varie tecniche di progettazione della luce.

Requadro si è quindi chiesta quale ruolo spetta alla luce nella rigenerazione urbana? dove architettura e design sono i primi a far sì che l’illuminazione sia responsabile dell’ambiente fin dalla progettazione.

I progettisti, studiando prima il percorso del sole sull’edificio, valutano di conseguenza le scelte sulla luce artificiale da utilizzare.
Quindi, perchè parlare di consapevolezza? perché al di là della luce naturale, che ha anch’essa il suo ruolo e la sua importanza, quella artificiale in quanto tale deve saper collaborare con la prima.

A trovare una risposta alla domanda è stata Lodes, azienda italiana con sede nel veneziano che progetta e produce soluzioni illuminotecniche che arredano spazi interni ed esterni con un segno decorativo distintivo.

L’azienda interpellata ha dimostrato come lo studio dell’illuminazione sia importante in una ristrutturazione.  

I lavori hanno riguardato l’Hotel Kempinski San Lawrenz a Gozo – Malta, una struttura con venticinque anni di storia, caratterizzata da un’architettura vicina ai materiali locali e rispettosa dell’ambiente circostante.

Lodes ha collaborato per Living Design (azienda leader scandinava nell’hospitality, ndr) nella progettazione di una cupola luminosa composta da 868 A–Tube Nano. Una cascata di luce, di grande impatto scenografico, che collabora con la luce naturale proveniente da un lucernario circolare in vetro, al quale la composizione si ancora, posizionata sopra la lobby dell’Hotel.

Massimiliano Tosetto, managing director di Lodes, ha fin da subito sottolineato come l’opera rappresentasse qualcosa che non era mai stato fatto prima, “Una struttura capace di sostenere la composizione, alloggiando al suo interno ben 864 driver posti sull’elemento centrale in alto, che doveva al tempo stesso permettere alla luce naturale di filtrare dal soffitto”.

La composizione luminosa ha dunque rappresentato un restyling consapevole del luogo, rispettando forme e volumi. Uno scopo principe ed un ruolo cardine, l’armonia tra luce naturale ed artificiale, creando un impatto visivo con e senza la luce del sole.

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