Il 2025 inizia con non troppa leggerezza dal punto di vista dei consumi domestici, che si prevedono in netto rialzo rispetto al 2024 e rischiano di peggiorare una condizione già di per sé non del tutto rosea per le famiglie italiane, che si trovano ad affrontare il terzo anno di un’importante crisi energetica.
Da un’indagine di SWG, condotta su suolo nazionale prendendo in esame un campione di 800 soggetti maggiorenni, risulta infatti che il 25% degli intervistati considera che le previsioni di rincari luce e gas siano sottovalutate in quanto la situazione sarà peggiore del previsto, mentre il 50% le considera come previsioni reali.
Per il 48% del campione preso in esame questi aumenti comincerebbero a rappresentare un problema, anche se ancora sostenibile, mentre il 20% entrerebbe in seria difficoltà. Solo il 4% si dichiara pronto a restare fermo di fronte a eventuali rincari, ritenendo che le condizioni attuali offerte dal proprio fornitore siano le migliori: è del 33 infatti la percentuale di coloro che intendono monitorare le offerte di mercato alla ricerca della soluzione più vantaggiosa e del 20 quella che sicuramente cambierà fornitore anche se il risparmio previsto potrebbe essere minimo.
Tutto questo incide, insieme a molti altri costi, sulla gestione del proprio immobile e sulle scelte che si fanno nei confronti di una compravendita o di una locazione. Dal punto di vista edilizio, infatti, solo il 17% ritiene che la giusta strada sia quella di puntare sulla riconversione delle case, per costruire abitazioni caratterizzate da un minor impatto ambientale.
Questo dimostra che la sensibilità verso l’efficientamento energetico è ancora debole, nonostante sia ormai da tempo evidente che un immobile più performante dia nel tempo notevoli vantaggi, non solo in termini di risparmio economico ma anche per quanto concerne la qualità della vita e dell’abitare.
“Per il cliente medio nel mercato immobiliare usato – dichiara Flavio Bassanini, vice presidente vicario di FIMAA MiLoMB – il prezzo é ancora l’elemento decisivo e il tema della classe energetica resta più che secondario. Con i mutui green le banche iniziano a condizionare più di prima il trend delle scelte ma siamo ancora abbastanza lontani da decisioni consapevoli e volute che confermino la reale rilevanza agli immobili performanti. Se poi ci sono stati degli interventi da superbonus, oggi si pone anche il tema delle plusvalenze che incidono molto sul valore finale delle operazioni di compravendita. Tornando al tema dell’incremento dei costi in bolletta, sicuramente questo incide sui costi di gestione di un immobile e si somma ai rincari di materiali e manodopera che spesso disincentivano operazioni di riqualificazione. Fermo restando che la coscienza sociale deve sensibilizzare sempre più l’utente a temi di tutela ambientale, non si può non fare i conti con il portafoglio. Anche per questo come FIMAA MiLoMB organizzeremo incontri formativi e informativi, confrontandoci sempre anche con le istituzioni, soprattutto in virtù delle normative europee”.
di Sofia Gennaro, segreteria FIMAA MiLoMB