I family office aumentano l’esposizione a determinati mercati immobiliari

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Tra i family office che hanno aumentato la leva negli ultimi 12 mesi, la finalità più comune è stata investire nel mattone (74%). Le valutazioni del commerciale si sono riprezzate dopo il rialzo dei tassi, creando interesse per opportunità distressed; l’hospitality mostra domanda di rifinanziamenti e rilascio di equity su asset premium.

Questo quanto emerge dal Deutsche Bank Wealth Management che esplora opinioni e pratiche dei single family office in tema di finanziamento. L’analisi si basa sulle opinioni di 209 family office a livello globale – inclusi ma non limitati ai clienti Deutsche Bank – intervistati tra il 9 maggio e il 14 luglio 2025. Circa il 35% dei rispondenti gestiva portafogli con asset superiori a 1 miliardo di dollari; un ulteriore 27% si collocava tra 250 milioni e 1 miliardo.

Secondo l’indagine, i family office possono permettersi orizzonti lunghi anche quando il sentiment a breve è negativo. Sul residenziale, si usa la leva per evitare il “dead money” immobilizzato nell’immobile, ma con attenzione alla personalizzazione che può ridurne la liquidabilità. In alcuni casi, gli immobili di lusso possono anche generare reddito ricorrente, come ad esempio le locazioni a Uhnwi, ultra high net worth individual).

Esistono quindi valide ragioni macroeconomiche per cui i family office stanno aumentando l’esposizione a determinati mercati immobiliari mentre altri investitori restano cauti. “I tassi d’interesse sono saliti rapidamente dal primo trimestre 2022 a metà 2023 e gli asset dell’immobiliare commerciale si sono riprezzati di conseguenza”, afferma Adam Russ, global head of wealth management and business lending at Deutsche Bank’s Private Bank. “Esistono opportunità distressed ricercate dai nostri clienti family office, sebbene i volumi di transazione restino depressi nella maggior parte dei mercati sviluppati”, prosegue Russ.

L’interesse è alimentato da un forte ritorno in uffici», insieme alla ripresa del retail dopo un periodo fiacco dovuto a e-commerce e Covid-19. “Per gli uffici è una storia a due velocità», sottolinea Russ. “Ci sono spazi che richiedono ingenti capex per tornare affittabili nel lungo termine, dove i family office esperti di real estate possono vedere opportunità; al contrario, gli uffici chiavi in mano, ESG-friendly e di alta qualità presentano un profilo di rischio potenzialmente più stabile”.

L’hospitality è un’altra fonte crescente di domanda di finanziamenti per il commerciale. “Molti proprietari stanno rifinanziando e liberando equity dai portafogli alberghieri, soprattutto quando possiedono asset realmente premium. La crescita delle tariffe in città come New York, Londra e Parigi ha sostenuto l’aumento delle valutazioni nonostante i tassi più elevati” ha concluso Russ.

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