In uno scenario globale in costante evoluzione, Mapic Cannes riesce sempre a confermarsi una piattaforma chiave per esplorare i cambiamenti dell’immobiliare commerciale, dalla crescita di alcuni segmenti alla trasformazione di altri, e ancora dall’adozione di nuovi strumenti come l’intelligenza artificiale fino allo sviluppo del retail esperienziale e all’impegno più attuale verso la sostenibilità. Come ogni anno, anche l’edizione 2024 riunirà professionisti da tutto il mondo per analizzare le tendenze emergenti e identificare le migliori opportunità di sviluppo nel mercato.
A pochi giorni dall’evento, in programma a Palais des Festival et des Congrès di Cannes dal 26 al 28 novembre, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il direttore di Mapic Francesco Pupillo, per analizzare in anteprima le novità e i trend che guideranno uno dei più grandi appuntamenti internazionali dedicati al retail.
Domande: Quali sono le principali novità e i trend che Mapic Cannes 2024 intende mettere in evidenza? Ci sono settori o aree specifiche che stanno attirando particolare interesse?
Risposte: Già da diversi anni, il settore dell’immobiliare commerciale sta vivendo una fase di trasformazione profonda, dove accanto a elementi di natura congiunturale (come il quadro geopolitico ed economico mondiale e altre importanti sfide della globalizzazione) vi sono elementi di trasformazione più strutturali dei fondamentali dell’industria. L’edizione 2024 di Mapic Cannes porrà l’accento sulle queste trasformazioni in atto: “Crescere in un mondo che cambia: la nuova equazione del mercato retail” è il tema cardine dell’evento organizzato da RX France e di un programma di conferenze volto ad analizzare le ultime evoluzioni del mercato. È stata utilizzata questa terminologia in quanto l’intero settore è oggi paragonabile a un’equazione con numerose variabili cui gli operatori del settore devono far fronte. Alcune di queste hanno plasmato il settore già da alcuni anni, come la crescita dell’e-commerce e il suo equilibrio con il mercato fisico, il retail esperienziale (quindi il cambio della funzione del punto di vendita fisico), l’importanza dell’impatto ambientale e in generale la conseguente applicazione dei criteri Esg. Tutti gli operatori più importanti oggi hanno adottato una strategia nei confronti dell’ambiente, perché l’applicazione di questi fattori influenza tutta la catena di valore nel retail. L’ultima variabile, o forse è più corretto dire la più recente, riguarda invece arrivo dell’intelligenza artificiale, che sta già riscrivendo alcuni paradigmi del settore, dalla gestione dei contratti di fornitura alla pianificazione della produzione, e dalla supply chain fino alle vendite e all’analisi predittiva. Tutti questi elementi saranno al centro del programma di quest’anno, con un chiaro focus sui progetti dei brand presenti. Si tratta dell’evento in Europa con il maggior numero di brand. Quest’anno sono attesi 4500 partecipanti per un totale di 1500/1600 brand, e saranno presenti circa 200 retailer in più rispetto al 2023. Abbiamo impiegato tantissime energie per ottenere questi numeri.
D: Come valuta l’andamento attuale del mercato immobiliare commerciale a livello italiano? Quali sfide e opportunità stanno emergendo?
R: Per molti aspetti, le sfide dell’Italia sono simili a quelle degli altri Paesi, anche se c’è da dire che il mercato italiano è uno dei più resilienti di tutta l’Europa. Analizzando gli indicatori, vediamo ad esempio che sia gli investimenti sia il volume di traffico sono aumentati rispetto al 2023. Per quanto riguarda i marchi, si segue invece un trend più internazionale: ci sono tipologie di brand che funzionano meglio, come quelli legati a salute e benessere, sport (JD Sport, Foot Locker), catene di yoga, cosmetica e negli ultimi mesi anche il tessile e tutta la parte leisure, legata all’esperienza. Quindi il mercato italiano tiene bene, con il segmento degli investimenti che ritorna a dare segni di vitalità grazie alla stabilizzazione dei tassi. E lo dimostrano diverse operazioni italiane, come ad esempio l’acquisizione del centro commerciale RomaEst da parte di Klépierre.
D: Mapic è da sempre una piattaforma internazionale d’incontro per professionisti e investitori del settore. Chi saranno i protagonisti dell’edizione di quest’anno?
R: A livello di property italiano, il focus degli ultimi anni è sui progetti di rigenerazione urbana, che sono progetti misti. Oggi si sviluppano molti meno interventi puramente commerciali, di shopping mall. Sono quasi tutti interventi in aree urbane intorno ai bisogni dei cittadini, quindi parliamo di retail ma anche di living, hospitality, cultura. Per la parte living e di rigenerazione, ad esempio, abbiamo due finalisti agli award: il progetto Porta a Mare Waterfront a Livorno a cura di IGD SiiQ, e il WaltherPark a Bolzano, entrambi distintisi per il loro impegno verso sostenibilità e inclusività. Ci saranno numerosi eventi riguardanti i progetti di rigenerazione e sviluppo, sia italiani sia internazionali: vedremo i movimenti del mercato in Francia, a Londra, a Lisbona e in Arabia Saudita, giusto per citare alcuni Paesi. È una tendenza molto interessante. Come dicevo, sulla parte retail la tendenza è invece a favore dei brand del settore sport, leisure e benessere: Foot Locker, Rituals, Kiko e molti altri. Anche il food si mantiene in forma e procede in un percorso di sviluppo dinamico.
D: Quali sono le aree geografiche più interessanti degli ultimi anni?
R: Da tenere sotto analisi è sicuramente il Medio Oriente, in particolare l’Arabia Saudita, che è il mercato più caldo dell’area e non soltanto per l’immobiliare. I sauditi stanno investendo moltissimo anche nella ricerca, nello sport e in altri settori. Hanno un piano 2030 nel quale hanno già destinato tantissime risorse per cercare di modernizzare il paese con progetti enormi, come The Line a Neom, in provincia di Tabuk. Quest’anno a Mapic, tra le società saudite che stanno progettando il futuro, avremo Diriyah Gate e Seven. Ma ovviamente non c’è solo l’Arabia Saudita. Anche i mercati europei si muovono in una buona direzione, e sono più focalizzati sulla rigenerazione urbana. Piuttosto che costruire come in passato centri commerciali in periferie o fuori dalla città, oggi si prendono segmenti di città per trasformarli in ottica mixed use e restituire ai cittadini i loro quartieri. La prova, come ho detto prima, è che quest’anno abbiamo due progetti italiani tra i finalisti. Ma oltre a questi, ce ne sono tanti anche a Milano, e ne abbiamo parlato approfonditamente a maggio a Mapic Italy: Santa Giulia, Area Falck, Villaggio Olimpico. Ce ne sono tantissimi. A Cannes parleremo anche di un’iniziativa lanciata a Milano da Colliers e Praemia. È un mercato in grande fermento.
D: Dal suo punto di vista, qual è l’aspetto più affascinante di Mapic Cannes? Che cosa rende unico questo evento?
R: Mapic Cannes è un appuntamento magico perché è in grado di creare una bellissima unione tra l’evento e la città che lo ospita. Non è come fare un evento a Milano, Roma o Parigi all’interno di hall di exhibition, con i professionisti che al termine delle conferenze rientrano nei loro uffici oppure si incontrano in altri meeting lavorativi. A Cannes i professionisti di tutto il mondo si riuniscono ogni anno in un contesto magico e ricco di eventi, come in una specie di club allargato dove pensare insieme il presente e il futuro. Il mare e la bellezza della città contribuiscono a rendere la location ancora più piacevole per opportunità di business, partnership e network. Si lavora tutto il tempo, ventiquattro ore su ventiquattro. Il Mapic è l’obiettivo dell’anno per tantissimi professionisti e aziende. Quest’anno aspettiamo 4500 partecipanti per un totale di 1500/1600 brand, con circa 200 retailer in più rispetto al 2023: un grandissimo traguardo.