Il settore retail, emerso resiliente dalle sfide degli ultimi anni, è in continua evoluzione. Con ingenti investimenti già effettuati in piattaforme e-commerce, tecnologia per la supply chain e piattaforme digitali, i retailer stanno ora riportando l’attenzione sui loro negozi fisici. La nuova strategia è riassunta nel mantra Retail Together, che riflette l’armonizzazione delle offerte digitali con l’esperienza in-store. Si tratta, in estrema sintesi, dell’anticipazione dei temi che verranno trattati nel corso del Nrf 2025: Retail’s Big Show Europe, che si terrà a Parigi, tra il 16 e il18 settembre, realizzata dal team organizzatore dell’evento.
Questo cambiamento di focus, unito all’introduzione massiccia dell’intelligenza artificiale (AI) in varie operazioni, ha profonde implicazioni per il futuro del settore e, di conseguenza, per il mercato immobiliare retail.
I principali trend tecnologici del 2025
Le fonti indicano diversi trend tecnologici chiave che caratterizzeranno il settore nel prossimo anno:
• AI e retail media: l’AI sta trasformando radicalmente il retail, rivoluzionando la personalizzazione su larga scala e rendendo le operazioni (come gestione inventario, previsione della domanda, strategie di prezzo) più efficienti e reattive. Per i modelli di business basati su marketplace, l’AI è essenziale per gestire operazioni complesse, semplificando l’onboarding dei venditori e automatizzando il controllo qualità. Il “retail media” sta evolvendo oltre la pubblicità tradizionale, diventando un ecosistema completo all’interno delle piattaforme, potenziato dall’AI per la rilevanza dei contenuti pubblicitari.
• Commercio omni-modale, AI e smart glasses: il settore di trova all’alba di un’era definita “omni-modal commerce”. Strumenti di ricerca basati sull’AI stanno alterando la visibilità online, mentre agenti AI autonomi possono eseguire compiti complessi. Contestualmente, gli smart glasses, integrati con l’AI, stanno tornando in auge. Questi dispositivi indossabili possono riconoscere l’ambiente circostante e sovrapporre contenuti digitali (informazioni su prodotti, allergeni, suggerimenti di ricette) alla realtà tramite realtà aumentata (AR), potendo potenzialmente sostituire gli smartphone nell’era dello “spatial computing”.
• Sfruttare la personalizzazione: la personalizzazione guidata dall’AI sta diventando sempre più sofisticata. I retailer sfruttano l’AI per creare esperienze di acquisto personalizzate su più punti di contatto, anticipando proattivamente i bisogni. L’AI trasforma la creazione di contenuti retail, generando descrizioni prodotto personalizzate, materiali promozionali mirati e contenuti dinamici che si adattano alle preferenze individuali. Permette anche la traduzione e localizzazione automatizzata dei contenuti.
• Rfid e autenticazione: nel 2025, la visibilità in tempo reale dell’inventario sarà fondamentale per l’efficienza operativa e l’omnichannel fulfillment. La tecnologia “digital twin” basata su Rfid crea repliche virtuali dell’inventario per automatizzare il rifornimento e unificare l’retail in-store e online. L’Rfid, combinato con QR code e digital twin, consente anche di fornire informazioni su origine, sostenibilità ed eticità dei prodotti per soddisfare il consumismo consapevole. È essenziale nell’autenticazione di beni di seconda mano e di lusso, garantendo tracciabilità. L’adozione dell’Rfid sta crescendo e sta diventando la spina dorsale dell'”unified commerce”, collegando esperienze digitali e fisiche.
• Valorizzazione dei clienti “unified commerce”: c’è un’enfasi crescente sulle esperienze di “unified commerce”, poiché i clienti interagiscono con i brand su più touchpoint. Il maggior valore di questi clienti è guidato dalla necessità di integrazione tra e-commerce ed esperienze in-store, con innovazioni come click-and-collect, consegna in giornata e tecnologie in-store (etichette elettroniche, robot). L’integrazione dell’AI con le Customer Data Platforms (CDP) permetterà la creazione rapida di agenti AI per insights azionabili e interazioni personalizzate in tempo reale. L’AI aiuterà anche a unificare i dati e superare la frammentazione.
• Prezzi dinamici e coerenza tra canali: i retailer dovrebbero assicurare coerenza dei prezzi tra i canali, ma non necessariamente parità, poiché il comportamento dei consumatori varia. Le strategie di prezzo dovrebbero adattarsi in base ai comportamenti specifici del canale, guidate dall’AI per aggiustare i prezzi in base a sensibilità, posizione e concorrenza. L’AI rivoluziona la determinazione dei prezzi automatizzando le decisioni e ottimizzando i prezzi mantenendo la coerenza. Il machine learning, in particolare il “reinforcement learning”, aiuterà ad analizzare i comportamenti di acquisto e aggiustare dinamicamente i prezzi basandosi sull’elasticità per canale.
• Sfruttare l’Rfid per la customer experience: L’Rfid non è più solo uno strumento di tracciamento inventario, ma può essere sfruttato per migliorare l’esperienza del cliente. Applicazioni che combinano QR code e Rfid consentono agli addetti alle vendite di proporre solo prodotti disponibili, migliorando l’interazione e riducendo la frustrazione. L’Rfid intelligente renderà le interazioni in negozio più efficienti e coinvolgenti.
Implicazioni per il mercato immobiliare retail
Questi trend tecnologici hanno conseguenze dirette sul mercato immobiliare retail:
• Rinnovato valore dello spazio fisico: lungi dall’essere morte, le storie fisiche sono tornate più forti che mai. I retailer stanno rifocalizzando sugli store, pianificando espansioni misurate e nuovi format. Il negozio è fondamentale per l’engagement del brand e per educare il consumatore. Esempi come lululemon che vede le aperture mirate come chiave per la crescita e Gymshark, nato online, che apre negozi fisici, dimostrano la persistente necessità di spazi retail ben posizionati. Anche Sephora sta investendo massicciamente nel redesign dei negozi esistenti e nella creazione di nuovi format più agili e modulari.
• Adattamento degli spazi per l’unified commerce”: l’integrazione tra online e offline richiede che gli spazi fisici siano attrezzati per funzioni come il click-and-collect, la gestione dei resi online o l’evasione di ordini e-commerce direttamente dal negozio. Le proprietà retail dovranno offrire layout e infrastrutture flessibili per supportare queste attività ibride.
• Necessità di infrastrutture tecnologiche avanzate: i negozi del futuro richiederanno una solida infrastruttura per supportare tecnologie come Rfid, Ar (per smart glasses), sistemi di gestione dati (Cdp) e AI. Questo potrebbe significare requisiti specifici per la connettività, l’alimentazione elettrica e la configurazione degli spazi per accogliere hardware e sensoristica. I nuovi format di negozio, come quelli modulari testati da Sephora, suggeriscono una tendenza verso spazi più adattabili.
• Design focalizzato sull’esperienza e l’engagement: con le tecnologie che gestiscono compiti transazionali e informativi (prezzi dinamici, informazioni prodotto tramite AR), il ruolo del personale in negozio si sposta verso l’engagement umano e l’esperienza emotiva. I negozi dovranno essere progettati per favorire interazioni significative, offrendo spazi per eventi, personalizzazione (come uno studio per livestreaming o una suite per la creazione di carte nel caso di Fanatics Collectibles), o semplicemente ambienti più piacevoli che incoraggino la permanenza (“slow retail”). Questo impatterà i requisiti di design, layout e persino illuminazione e acustica.
• Importanza continuativa delle location prime: i negozi “flagship” in città chiave rimangono cruciali come piattaforme di branding e catalizzatori per l’espansione. Città come Parigi, che ha visto una ripresa significativa e basse percentuali di vacancy nelle aree prime, rimangono destinazioni altamente desiderabili per i retailer. Nuovi sviluppi stanno anche creando opportunità nelle aree prime. La capacità dell’AI di analizzare dati demografici e comportamentali potrebbe affinare ulteriormente la selezione delle location, focalizzandosi sulle aree che massimizzano l’engagement del cliente target.
• Considerazioni su sostenibilità ed etica: la crescente sensibilità dei consumatori verso pratiche sostenibili ed etiche potrebbe influenzare la scelta degli spazi retail, privilegiando edifici certificati o con caratteristiche ecocompatibili, e richiedendo la capacità di visualizzare informazioni sulla supply chain tramite tecnologia in-store.
Il 2025 si prospetta quindi come un anno di profonda integrazione tecnologica nel retail, con l’AI e l’Rfid che giocano ruoli centrali. Questo non sminuisce l’importanza dello spazio fisico, ma ne ridefinisce il ruolo e i requisiti. I professionisti del mercato immobiliare retail dovranno comprendere a fondo queste evoluzioni per offrire proprietà che non siano semplici punti vendita, ma piattaforme esperienziali, tecnologiche e integrate che supportino le strategie di unified commerce dei retailer moderni.