doValue S.p.a. ha perfezionato l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Gardant S.p.a.
Il corrispettivo complessivo per l’acquisizione di Gardant Group è costituito da 230 milioni di euro incluso un corrispettivo in contanti pari a circa 181 milioni e 50,4 milioni di riconoscimento dell’indebitamento finanziario netto e dall’emissione di nuove azioni corrispondenti a una partecipazione del 20% nel nuovo gruppo, derivante dalla conversione di un prestito obbligazionario convertendo già sottoscritto dai venditori. Tenendo conto della posizione finanziaria netta di Gardant al 31 dicembre 2023, insieme ad alcuni aggiustamenti ordinari, il corrispettivo in contanti dell’operazione riflette un Enterprise Value di 230 milioni di euro.
Manuela Franchi, ceo di doValue: “Questa operazione rappresenta un passo importante per il nostro Gruppo: doValue è già leader nella gestione del credito in Europa, con una presenza consolidata in Paesi chiave del Vecchio Continente. Con l’integrazione di Gardant rafforziamo ulteriormente la nostra leadership e puntiamo a creare un vero e proprio polo d’eccellenza sul mercato italiano e su quello internazionale, con le capacità di offrire a banche e investitori una gamma fra le più ampie di prodotti e servizi lungo l’intera filiera della gestione del credito.”
Mirko Briozzo, ceo di Gardant: “Per noi di Gardant l’integrazione con doValue rappresenta la miglior opportunità per assicurare che tutto quello che abbiamo costruito e sviluppato con successo nell’arco di un decennio, prima con Credito Fondiario, dal 2013, e poi con Gardant, diventi parte integrante dell’offerta ai clienti di un leader paneuropeo ampliato e quotato e ne siamo orgogliosi. Sono entusiasta dell’opportunità di iniziare questa nuova sfida di crescita e sviluppo.”
Gardant, nata nel 2021 dalla riorganizzazione del Credito Fondiario, è operativa in Italia nella gestione del credito e nei servizi finanziari. Negli ultimi 5 anni Gardant ha registrato una crescita significativa grazie a partnership strategiche, come le joint venture con Banco BPM e BPER Banca, sfruttando strumenti avanzati data-driven per l’ottimizzazione del portafoglio. Per l’esercizio 2024, Gardant prevede 135 milioni di euro di ricavi e 50 milioni di Ebitda, con il 40% dei ricavi provenienti da servizi non-Npl come Utp, asset management e master servicing.
A seguito dell’annuncio odierno, l’Italia diventa il mercato principale del gruppo. I clienti del nuovo gruppo beneficeranno di un’offerta e di una tecnologia di prim’ordine, mentre l’esperienza di Gardant negli Utp e nella gestione di asset focalizzati sul credito sarà ulteriormente valorizzata grazie alla maggiore scala del Gruppo.Questa acquisizione aumenta significativamente il portafoglio clienti del nuovo Gruppo, grazie agli accordi esistenti di Gardant con due dei principali gruppi bancari del Paese (Banco BPM e BPER), capacità di gestione degli Utp su larga scala, e un rapporto consolidato con Tiber Investments S.à r.l. , un’entità collegata a fondi gestiti da Elliott Advisors (UK) Limited, che rappresenterà un ulteriore importante partner industriale per il gruppo, in quanto azionista sottoscrittore di apposito impegno di lock-up per la durata di un anno sulle azioni doValue derivanti dalla conversione del prestito obbligazionario convertendo, e la stipula di un accordo di non concorrenza di tre anni e un accordo di esclusiva per 5 anni per il territorio italiano. La base azionaria allargata con i primari operatori del settore creditizio rafforzerà ulteriormente il profilo e le prospettive di crescita del nuovo gruppo doValue, che si propone come il principale operatore indipendente specializzato nel credit servicing e nell’asset management nel Sud Europa.
doValue accelererà l’esecuzione del nuovo Piano Industriale 2024-2026 anticipando gli obiettivi di diversificazione dei ricavi e riduzione dell’indebitamento. In particolare, la piattaforma UTP e le capacità di Gardant doteranno il Gruppo della scala e del know-how per competere in uno dei segmenti più redditizi e promettenti del mercato italiano degli Npe.
Il piano di integrazione del gruppo Target, sviluppato nell’ambito di un comitato direttivo congiunto, sarà avviato immediatamente. Il piano di integrazione combinato consente alla Società di perseguire e realizzare rapidamente le sinergie previste di 15 milioni di euro a regime completo.
L’operazione è stata finanziata attingendo a una linea di credito a termine per l’acquisizione di 240 milioni di euro da un nuovo pacchetto di finanziamenti bancari di 526 milioni (tra cui prestiti a termine con ammortamento a 5 anni e una Revolving Facility a 3 anni di €80 milioni) forniti da un pool internazionale di 14 banche. doValue attingerà inoltre a una linea di credito a termine per il rifinanziamento (fino a 206 milioni di euro) per finanziare il rimborso anticipato delle obbligazioni del 2025, dopo il completamento dell’aumento di capitale. L’operazione di finanziamento è supportata da ordinarie garanzie in linea con la prassi di mercato.
A seguito della conversione del prestito obbligazionario convertendo, Tiber deterrà il 17,75% del capitale sociale di doValue, mentre i restanti venditori di Gardant deterranno il 2,25%. Le azioni convertite saranno soggette a un periodo di lock-up compreso tra 6-12 mesi (Tiber 12 mesi). Come approvato dall’Assemblea dell’11 settembre 2024, con il Closing entreranno nel Cda di doValue due membri designati da Elliott.
Come reso noto in data 20 novembre 2024, a seguito dell’approvazione del prospetto informativo, lunedì 25 novembre avrà inizio il periodo di offerta relativo a un aumento di capitale scindibile per un importo massimo di circa 150 milioni di euro.
Gli anchor shareholders Fortress, Bain, Tiber e alcuni manager di Gardant, hanno assunto un impegno irrevocabile a sottoscrivere l’aumento di capitale per un ammontare complessivo pari a circa 82,5 milioni di euro. La parte restante dell’aumento di capitale (pari a circa €67,5 milioni) è garantita da un contratto di garanzia sottoscritto in data 21 novembre 2024 supportato da un pool di banche di primario standing che si sono impegnate, disgiuntamente tra loro e senza alcun vincolo di solidarietà, secondo i termini e le condizioni ivi previsti, a sottoscrivere, in proporzione ai rispettivi impegni assunti ai sensi del Contratto di Underwriting, le nuove azioni eventualmente rimaste inoptate al termine dell’offerta in borsa fino all’importo complessivo pari alla differenza tra il controvalore complessivo dell’aumento di capitale e la quota oggetto dei suddetti impegni di sottoscrizione.