Il settore retail in Italia sta vivendo un periodo di rinnovato dinamismo, caratterizzato da una serie di fattori che ne sostengono la crescita e lo rendono un mercato interessante per investitori e brand. Lo scrive Savills nel suo più recente report sul settore, che evidenzia come il retail sia tornato a essere la principale asset class per volume di investimenti nel 2024; un risultato che non si vedeva da un decennio.
Fattori chiave della crescita
Nuove aperture e formati innovativi
Il mercato high street italiano si distingue per la continua apertura di nuovi negozi, l’arrivo di nuovi operatori e la sperimentazione di format innovativi. Questo dinamismo non è limitato alle grandi città a forte vocazione turistica come Milano, Roma, Firenze e Venezia, ma si estende anche a località turistiche di lusso.
Turismo in crescita
L’aumento del flusso turistico, che in alcune zone ha superato i livelli pre-Covid, è un fattore determinante per la crescita del settore retail. I turisti, oltre a essere attratti dal patrimonio storico e artistico della Penisola, sono alla ricerca di esperienze di shopping uniche e di prodotti esclusivi. Cosa che l’Italia, soprattutto sul lato fashion, promette di soddisfare.
Milano polo magnetico dell’high street
Milano si conferma la principale destinazione per il retail high street, grazie alla forte domanda e alla limitata disponibilità di spazi. Molti brand scelgono la città meneghina per il loro primo flagship store italiano, in particolare nei settori della moda, gioielleria e arredamento. Il Quadrilatero della Moda, nonostante la quasi totale assenza di spazi disponibili, rimane un’area molto dinamica con continue nuove aperture. Via Montenapoleone, con i suoi canoni di locazione elevatissimi (15.000 €/mq/anno), è la via più costosa d’Europa.
Centri commerciali in ripresa
I centri commerciali mostrano segnali positivi, con un aumento dei footfall e del turnover. Nel 2024, si sono registrate 71 nuove aperture nei centri commerciali gestiti da Savills. L’abbigliamento e gli accessori rimangono le categorie merceologiche dominanti, seguite dall’elettronica di consumo. I cinema si confermano un’ancora importante all’interno dei centri commerciali.
Il settore, nel suo comoplesso, ha peraltro registrato un notevole aumento dei volumi di investimento, con un totale di circa 2,3 miliardi nel 2024, triplicando il valore del 2023. L’acquisizione della porzione high street di via Montenapoleone 8 da parte di Kering è stata la singola transazione più grande mai registrata nel mercato italiano. La componente high street ha attratto il 49% dei volumi totali, confermando l’interesse di investitori e brand per le destinazioni turistiche e del lusso. I mercati grocery, i centri commerciali e gli articoli per il fai-da-te continuano ad attirare l’attenzione degli investitori. Gli investitori stranieri dominano il mercato, coprendo il 91% dell’attività totale.
Rendimenti stabili nel 2025
I rendimenti prime sono previsti rimanere stabili nella prima metà del 2025. In un contesto di consumi in lenta crescita e incertezza, la gestione degli asset retail diventa cruciale allo scopo di mantenere i rendimenti costanti o in leggera crescita. Savills sottolinea l’importanza del dialogo e della collaborazione tra proprietà e tenant, come fattore chiave del successo dei singoli asset.
Le tendenze future del retail
Tra i fattori di maggior spicco per il futuro c’è in primo luogo l’integrazione tra i canali di vendita online e fisici, offrendo ai clienti una gamma più ampia di opzioni. Non solo nelle grandi città: le località turistiche di lusso, come quelle balneari, lacustri e sciistiche, continueranno ad essere un target per i brand.
La sostenibilità è un altro fattore chiave per modernizzare: diversificare, eficientare e decarbonizzare il patrimonio esistente sono le parole d’ordine.