Trasformare dei generici obiettivi di equilibrio ESG in una strategia operativa che indirizza gli iter produttivi e gestionali di una società è un’attività che necessita di molte competenze, organizzazione e integrazione dei processi aziendali. Anche nell’immobiliare, ovviamente. Ne abbiamo parlato con Lorenzo D’Ercole, head of asset and technical management e Csr Italy di Covivio.
Domanda: dottor D’Ercole, lei gode di una qualifica davvero complicata, ci vuole spiegare in cosa consiste il suo ruolo, il suo lavoro, all’interno della struttura di Covivio?
Risposta: Il mio ruolo di head of asset and technical management e Csr Italy è multidisciplinare e prevede una combinazione di competenze legate alla gestione degli asset immobiliari, alla supervisione tecnica degli edifici e all’impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa. In dettaglio, mi occupo della gestione e ottimizzazione degli asset e delle relative componenti tecniche, puntando a massimizzare il ritorno sugli investimenti attraverso strategie di valorizzazione (come opportunità di affitto o ristrutturazione), relazionandomi con i vari clienti e stakeholder (inquilini, fornitori, ecc.), e assicurandomi che gli immobili mantengano standard elevati e soddisfino le esigenze del mercato. Con riferimento alla sostenibilità, invece, il mio ruolo consiste nella definizione e implementazione delle strategie che promuovono un impatto positivo sulla società e sull’ambiente come, ad esempio, l’individuazione e l’adozione di soluzioni tecnologiche atte alla riduzione delle emissioni di CO2 e degli sprechi, nonché all’aumento dell’efficienza energetica, che garantiscono il conseguimento delle certificazioni ambientali per gli edifici (es. LEED, BREEAM). In sintesi, mi occupo della gestione e ottimizzazione degli asset immobiliari, con una forte attenzione alla sostenibilità, per garantire che gli edifici non solo siano redditizi, ma anche eco-sostenibili e in linea con le esigenze della comunità e del mercato.
D: Allora lei è proprio la persona giusta al momento giusto, temevo di avere sbagliato io! Qual è l’approccio di Covivio alla sostenibilità?
R: Il piano d’azione ESG di Covivio integra sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Il nostro impegno si concentra su edifici sostenibili e certificati, riduzione delle emissioni e risparmio energetico, promuovendo la biodiversità e l’inclusività attraverso lo sviluppo di aree connesse ai trasporti pubblici e rispettose della natura. A livello sociale, investiamo nel benessere dei dipendenti, nella formazione e nell’inclusione, e ci impegniamo nei confronti delle comunità che abitano i territori in cui operiamo attraverso la nostra Fondazione. Mentre, in ambito governance puntiamo su etica e trasparenza. Il piano, in linea con gli obiettivi ONU per il 2030, guida il nostro impegno ESG a livello di Gruppo.
D: Come si crea valore tramite la realizzazione di manufatto immobiliare che sia ESG compliance?
Un progetto immobiliare ESG compliance crea valore integrando le tre aree della sostenibilità. Per esempio, dal punto di vista ambientale l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di carbonio e l’utilizzo di materiali sostenibili abbassano i costi operativi e aumentano il valore degli immobili, rispondendo alla crescente domanda di edifici sostenibili. Passando all’aspetto sociale, puntiamo a garantire il benessere, la sicurezza e l’inclusività degli spazi che realizziamo. Sul fronte della governance, trasparenza e gestione responsabile rendono i progetti più attraenti per gli investitori istituzionali sensibili ai criteri ESG. Questo approccio oggi risulta di fatto una necessità per poter soddisfare le sempre più elevate richieste in ambito di qualità e sostenibilità sia dei conduttori che dei possibili investitori e quindi determina vantaggi economici, con immobili che possono ottenere prezzi più elevati e maggiore attrattiva, e che risultano più resilienti alle sfide future.
D: L’aspetto ecologico è forse il più conosciuto e introiettato da tutti gli stakeholders che gravitano attorno a un qualsivoglia progetto di sviluppo immobiliare e rigenerazione urbana, come l’affrontate in Covivio?
R: Affrontiamo l’aspetto ecologico con un approccio strategico, che punta alla sostenibilità ambientale integrata in tutte le fasi dei suoi progetti di sviluppo immobiliare e rigenerazione urbana. Covivio si è impegnata a ridurre le sue emissioni di carbonio del 40% entro il 2030: questa strategia, che include l’uso di materiali da costruzione a basse emissioni, il riutilizzo di quelli derivanti dalle demolizioni e tecnologie che migliorano l’efficienza energetica degli edifici, si riflette nell’adesione a standard di sostenibilità internazionali e nell’ottenimento di certificazioni come LEED, BREEAM e HQE.
Inoltre, e ne è un esempio il nostro progetto The Sign a Milano, viene data grande importanza alla biodiversità, con la creazione di spazi verdi, la piantumazione di alberi autoctoni e l’installazione di infrastrutture ecologiche come alveari e nidi per altre tipologie di insetti.
D: Passiamo alle questioni difficili: la S?
R: Il successo a lungo termine non può che basarsi su una strategia ambiziosa e orientata al futuro per le nostre risorse umane. L’azienda punta a creare un ambiente che consenta ai team di sviluppare pienamente il proprio potenziale, promuovendo competenze, attrattività e diversità. Tra le principali iniziative c’è il Barometro, un’indagine biennale che misura la soddisfazione interna dei team in Europa: in base all’ultima edizione, il 93% dei dipendenti considera il proprio lavoro interessante e l’85% si dichiara soddisfatto del proprio ruolo, ben oltre i benchmark del settore. Anche la fiducia nel management è alta, con il 78% dei dipendenti che ne approva le scelte strategiche.
Covivio sostiene il bilanciamento vita-lavoro con iniziative come lo smart-working, programmi per promuovere il benessere e facilita un clima in cui è promossa la diversità combattendo ogni forma di discriminazione. Anche la parità di genere è un obiettivo chiave, con il 50% delle posizioni manageriali occupate da donne in Italia e Francia ed il programma Ex Aequo, che supporta lo sviluppo professionale femminile.
Infine, l’impegno sociale di Covivio si riflette anche nell’operato della sua Fondazione, che dal 2020 sostiene progetti sociali per le pari opportunità, ovvero per agevolare l’accesso all’istruzione, al lavoro e all’alloggio di persone fragili nei tre paesi in cui il gruppo è attivo.
Domanda: E la G? Di cui peraltro si parla poco… Almeno a livello mediatico…
R: Covivio adotta un modello che è fondato sull’etica e sulla trasparenza per affrontare le sfide di un business diversificato e internazionale. La governance è progettata per garantire efficienza e stabilità, seguendo le raccomandazioni del Codice Afep-Medef (un insieme di raccomandazioni e linee guida che definiscono le migliori pratiche di governance aziendale per le società quotate in borsa in Francia), con aggiornamenti regolari per riflettere le evoluzioni normative e le migliori pratiche. Il Consiglio di Amministrazione (CdA) svolge un ruolo centrale, separando le funzioni di Presidente e Amministratore Delegato per assicurare un equilibrio efficace dei poteri, e definendo le linee strategiche, inclusi gli obiettivi di sostenibilità e monitorandone l’implementazione. Questa composizione garantisce indipendenza, diversità e competenze, con un’attenzione particolare alle questioni ESG. Covivio ha istituito quattro comitati specializzati, tra cui il Comitato CSR, che valuta e monitora la strategia di sostenibilità, proponendo criteri pertinenti per la remunerazione dei dirigenti. Inoltre, l’azienda adotta una politica di formazione continua sui rischi legati a frodi e corruzione, supportata da un Codice Etico e un sistema di whistleblowing anonimo. La governance di Covivio si distingue anche per l’attenzione alla protezione dei dati, con iniziative per prevenire rischi informatici e garantire la sicurezza delle informazioni personali e aziendali. Questo impegno è riconosciuto da premi e certificazioni che attestano la trasparenza e l’eccellenza operativa dell’azienda.
D: Concludiamo con una questione molto pratica: come vanno i lavori attorno al villaggio olimpico? A che punto sono?
Il Villaggio Olimpico invernale 2026 sarà il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana. Posizionato nel quadrante sud ovest dello Scalo, per una continuità con le funzioni esistenti nell’area e per un equilibrio complessivo del quartiere, occuperà una superficie fondiaria di circa 60.000 mq e, al termine della manifestazione, sarà convertito da COIMA in student housing dotato di tutti i servizi necessari per gli studenti, con circa 1.700 posti letto, oltre ai servizi privati di interesse pubblico richiesti dalla Fondazione Milano Cortina. La costruzione delle strutture, che a gennaio 2024 sono state completate in elevazione, prosegue nel pieno rispetto delle tempistiche previste dall’Accordo di Programma e in virtuosa collaborazione con Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Milano Cortina, Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Ministero dello Sport, con l’obiettivo di consegnare l’opera alla Fondazione entro la scadenza prevista di luglio 2025.