Tecnologia e trasparenza corrono su un binario parallelo per l’implementazione del nuovo Codice degli appalti, con prevedibili effetti d’impatto sul mondo delle costruzioni in primo luogo e su quello più in generale dell’immobiliare a seguire. Della tecnologia, che se è ben utilizzata risulta essere un facilitatore naturale di semplificazione dei processi e quindi, a cascata, di trasparenza ed efficienza, vanno quindi considerati anche gli effetti innovativi sulle procedure di assegnazione del public procurement e sui rapporti che coinvolgono gli stakeholder in gioco, siano essi pubblici o privati.
“Gli appalti pubblici hanno bisogno di un nuovo paradigma relazionale che consenta agli attori del sistema di dialogare, collaborare, realizzare sinergie, in modo da superare l’attuale fisiopatologia delle procedure d’acquisto, che vede contrapposti operatori di mercato e acquirenti pubblici e non permette ai fattori del cambiamento di attecchire. Questo, molto più che una modifica delle procedure, permetterà agli appalti di divenire più efficaci ed efficienti, arrivando a dispiegare il proprio potenziale quale leva di politica industriale e di innovazione. In tale ottica gli strumenti digitali rappresentano un ausilio indispensabile e di democratizzazione delle procedure”.
Così Guglielmo De Gennaro, Direzione Progetti e Piattaforme Servizio Procurement Innovativo AGID – Agenzia per l’Italia digitale anticipa alcuni dei temi che tratterà durante il suo intervento durante la Zoom Conference organizzata da Requadro dal titolo “Il Nuovo Codice degli Appalti. L’impatto e le opportunità della riforma per l’industria immobiliare e delle costruzioni”, in programma giovedì 8 giugno, dalle ore 9:30, rigorosamente online.
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