Cncc: sviluppo dell’immobiliare quotato in Italia può favorire l’immobiliare retail

Data:

Anche nel 2024 i centri commerciali hanno saputo rispondere alle sfide del contesto, con ingressi in crescita e fatturati stabili rispetto al 2023, ma è importante colmare il gap di investimento rispetto ad altri paesi europei.

Questo uno dei temi trattati all’Investor Day organizzato dal Cncc – Consiglio nazionale dei centri commerciali, dove si è tenuto un confronto tra le esperienze di Italia, Francia e Spagna, che presentano caratteristiche strutturali diverse pur appartenendo alla stessa area geografica. Appare evidente, tra l’altro, lo squilibrio tra i maggiori valori degli investimenti in Francia e, soprattutto, in Spagna e l’Italia.

Gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale nei contratti e all’interno delle clausole relative alla locazione sono stati il focus del secondo intervento. L’obiettivo è favorire pratiche sostenibili e una gestione orientata al miglioramento delle prassi ambientali dell’edificio e delle attività svolte al suo interno. A questo proposito, il Cncc ha redatto delle linee guida, con l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento chiaro e condiviso per tutti gli stakeholder.

Il terzo contributo si è concentrato sull’analisi dello stato dell’arte del mercato retail in Italia e in Europa, da cui emerge la conferma della ripresa del settore già individuata negli scorsi due anni. Con ingressi quasi ai livelli del 2019, in Italia si registra una crescita della fiducia dei consumatori, e anche gli investimenti immobiliari sembrano in incremento sebbene sul settore retail i numeri siano ancora sotto i livelli pre covid.

I trend in atto sono molteplici, dal ruolo della tecnologia fino all’evoluzione del mix commerciale, dall’influenza che le tematiche ESG hanno su tutti gli stakeholder all’evoluzione della consumer experience. A livello europeo, nel primo trimestre 2024 il settore dei centri commerciali ha mostrato tendenze positive in diversi paesi, anche grazie alla discesa dell’inflazione e alla contrazione del fenomeno e-commerce, ridimensionatosi rispetto al periodo covid.

I trend dell’industria dei centri commerciali, fotografati dall’Osservatorio Cncc, sono stati al centro dello speech successivo, da cui emerge come i centri commerciali stiano rispondendo alle mutate abitudini dei consumatori con interventi straordinari, rimodulando il mix merceologico e adeguando i format. Il modello centro commerciale nel 2024 ha saputo rispondere con decisione alle sfide del contesto, mantenendo le vendite sostanzialmente stabili rispetto al 2023, che aveva superato i livelli del 2019, a conferma della centralità del format nell’ambito della distribuzione.

A conclusione dell’evento una tavola rotonda in cui investitori e finanziatori hanno analizzato e discusso esperienze e prospettive degli investimenti in ambito retail real estate.

Serbe attrarre capitali di mercato

Se da un lato investimenti in tecnologia, sostenibilità e innovazione appaiono fondamentali per lo sviluppo del settore, dall’altro emerge in maniera sempre più evidente la necessità di attrarre maggiori capitali dal mercato, intercettando anche risorse finanziarie provenienti da privati e fondi pensione, che costituiscono una fonte importante di supporto all’immobiliare in altri mercati europei. Un elemento cruciale in questo senso è l’esistenza, all’estero, di un mercato delle società immobiliari quotate di rilevanti dimensioni, capace di intercettare i flussi finanziari, garantendo così liquidità alle transazioni immobiliari.

Inoltre, maggiori investimenti consentirebbero di effettuare gli investimenti necessari ad adeguare lo stock immobiliare nazionale agli standard di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica richiesti dalle normative europee senza gravare sul bilancio dello stato.

Luca Lucaroni, vicepresidente vicario del Cncc, ha commentato “Sebbene i dati evidenzino come il modello del centro commerciale abbia tenuto anche durante il periodo di crisi e, in termini di fatturato, gli operatori abbiano superato i livelli del 2019, l’Italia non regge il confronto con gli altri paesi europei dal punto di vista della capacità di attrarre investimenti. Dal canto nostro, come CNCC, stiamo promuovendo una riforma dello strumento delle Società di Investimento Immobiliare Quotate (SIIQ), finalizzata a favorire l’attrazione degli investimenti esteri e dei flussi di investimento di risparmio gestito e fondi pensione. Riteniamo che la nostra proposta sarebbe in grado di dare una spinta importante agli investimenti nel settore immobiliare del nostro paese, anche in ottica di adeguamento dello stock esistente agli obiettivi di sostenibilità richiesti dalla comunità europea”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Calendario eventi

Ultimi articoli

Related articles

Vicolungo The style outlets lancia il progetto The style startup lab

Vicolungo The Style Outlets lanciadi The Style Startup Lab, un progetto promosso in collaborazione con Startup Geeks,  incubatore digitale...

DeA Capital Re ottiene ottiene 84 su 100 dal Gresb su 17 fondi valutati per gli Esg

DeA Capital Real Estate Sgr, anche nel 2024, ha partecipato con 17 dei suoi 54 fondi di investimento...

Parte l’Opa di Salcef, gli studi coinvolti

A seguito dell'approvazione, da parte della Consob, del documento di offerta relativo all'offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria...

A Roma compravendite di case per 8,7 mld, prezzo medio +3,2% nel 2024

Nel 2023 sono state compravendute a Roma abitazioni per 8,7 miliardi di euro. L'indice di attrattività territoriale per...