Il Centro Tecnico Alfa Romeo di Arese deve essere tutelato

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Il fabbricato per gli Uffici Tecnici Alfa Romeo, grande “porta d’ingresso” alla città-fabbrica, è realizzato lungo la strada a scorrimento veloce che delimitava a sud il perimetro dei nuovi padiglioni industriali della casa automobilistica, realizzati negli anni Sessanta per sostituire i vecchi stabilimenti del Portello.

L’edificio si propone come segno forte ed espressivo, caratterizzato da una gerarchia compositiva che rimanda all’esperienza classica nella successione dei tre elementi costitutivi dell’organismo architettonico: il basamento, il corpo principale ritmato da pilastri e il grande cornicione sporgente. Le parti si differenziano anche per l’uso dei materiali: calcestruzzo armato a vista e pannelli in graniglia di cemento grigio per la zona basamentale (e per le imponenti rampe di accesso ai parcheggi), una struttura in ferro verniciato e alluminio per la parte soprastante e di nuovo pannelli di graniglia per il cornicione. “La presenza dei pilastri in facciata – secondo l’interpretazione dello stesso Gardella – rievoca nel ritmo regolare e nella serialità costruttiva le cascine e i fienili della tradizione rurale lombarda” e riporta un’immagine consolidata nella storia all’interno di un contesto moderno (foto di Stefano Suriano).

Di seguito la lettera inviata alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano e agli uffici competenti dei Ministeri della cultura, e per i beni e le attività culturali e per il turismo in cui si chiede che l’ex Centro Tecnico Alfa Romeo di Arese sia posto sotto tutela ai sensi dell’art. 10 comma 3 lettera d) e 13 del D.Lgs. 42/2004.

Egregi Signori,
apprendiamo con preoccupazione la notizia della dismissione, da parte del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles, delle ultime attività presenti all’interno dell’ex Centro Tecnico Alfa Romeo, opera degli architetti Ignazio Gardella, Anna Castelli Ferrieri e Jacopo Gardella.
Si tratta di uno dei capolavori dell’architettura italiana del XX secolo, realizzato tra il 1970 e il 1974 come “porta” del grande stabilimento di Arese, all’epoca in cui era presidente dell’Alfa Romeo Giuseppe Eugenio Luraghi.
L’edificio costituisce dunque un simbolo dell’eccellenza dell’industria italiana, unica parte superstite del grande stabilimento inaugurato nel 1962, che comprendeva altri fabbricati di eccezionale qualità, tra cui quelli progettati da Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi, recentemente demoliti.
Il Centro Tecnico ha goduto fin da subito di grande fortuna critica ed è pubblicato sia sul portale della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura come “opera di eccellenza”, sia sul portale dei Beni Culturali di Regione Lombardia, nonché su riviste e volumi nazionali e internazionali.
Nel 2020 l’edificio è stato acquistato da una società riconducibile alla stessa proprietà del vicino centro commerciale, sorto su una parte dell’area dello stabilimento. Questo cambio di proprietà, insieme alla recente dismissione funzionale, fanno temere per le sorti del Centro Tecnico, che potrebbe subire presto profonde trasformazioni, se non la demolizione, come già avvenuto per quasi tutto l’ex stabilimento Alfa Romeo.
Per salvare questa fondamentale testimonianza dell’architettura e della storia italiana, simbolo identitario della grande tradizione industriale lombarda, vi preghiamo di avviare al più presto un procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale ai sensi dell’articolo 10 comma 3 lettera d) e 13 del D.Lgs. 42/2004.

Vi salutiamo cordialmente
(seguono firme)

Scheda progetto sul sito Lombardia Beni Culturali
 
di Danilo Premoli – Office Observer
 

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