Il progetto di restauro e riconversione del Castello di Ugento, in provincia di Lecce, firmato dallo Studio Associato di Architettura Carafa e Guadagno, oltre a valorizzare il manufatto oggetto di intervento, ha permesso di rivisitare l’esistente con il linguaggio dell’architettura contemporanea, creando una stratificazione con le architetture del passato che conduce verso gli interventi del futuro.
Ispirato all’idea del connubio tra storico e contemporaneo, propone un sapiente gioco di equilibrio nell’utilizzo di materiali e nelle scelte progettuali. Gli interventi previsti sull’immobile sono stati di recupero e di risanamento conservativo, rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con questi compatibili. La proposta progettuale prevede la realizzazione di una struttura museale dove le nuove funzioni vanno ad inserirsi nella storica preesistenza, ottimizzando il sistema di percorribilità, garantendo l’invito, l’accoglienza e la necessaria apertura dell’intero complesso.
La direzione dei lavori ha presentato molte difficoltà per via della complessità dell’intero impianto architettonico; infatti, essendo il risultato di numerose aggiunte e trasformazioni, a partire dal XII al XVI secolo, alle consuete operazioni di restauro architettonico si sono aggiunte le indagini di carattere archeologico che hanno interessato una vasta area del cantiere. Alla luce dei rinvenimenti archeologici, ritenuti molto interessanti sia sotto l’aspetto storico che qualitativo, sono state fatte scelte mirate alla valorizzazione ed alla loro fruizione ed integrazione nel sistema museale.
La presenza di superfici decorate di una certa importanza in molte delle stanze ha suggerito la collaborazione con esperti del settore che controllassero le operazioni di restauro dei dipinti, degli stucchi e dei lapidei. Per affrontare le operazioni previste è stato di conseguenza costituito un apposito ufficio di direzione lavori comprendente molteplici figure: strutturisti, impiantisti, restauratori, geologi e archeologi, di cui lo Studio Associato è stato il coordinatore.
Il progetto ha vinto la Madaglia d’argento tra i 105 partecipanti internazionali alla sesta edizione del Premio Domus, Restauro e Conservazione, voluto e ideato dall’azienda Fassa Bortolo e dall’Università degli Studi di Ferrara. La cerimonia di premiazione è prevista il 21 marzo 2018 alle ore 18.00, per l’apertura del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali e avrà luogo nella cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara.
di Danilo Premoli – Office Observer