Il ciclo delle stagioni sta cambiando e il riscaldamento globale modifica i ritmi della natura. Il fenomeno è sempre più evidente anche in Europa, che, secondo i dati condivisi dall’Unione Europea, è il continente che si sta riscaldando più rapidamente. Dal periodo pre-industriale (1850-1900), la temperatura media nel Vecchio Continente è infatti aumentata di 2,4°C, quasi il doppio rispetto alla media globale (1,3°C), con il 2024 che è stato l’anno più caldo mai registrato, caratterizzato da inverni più brevi e miti e primavere che somigliano sempre più a estati anticipate1.
Queste trasformazioni si riflettono anche nelle abitudini degli italiani. Negli ultimi anni, secondo i dati raccolti da ProntoPro, il marketplace di riferimento per i servizi professionali che mette in contatto domanda e offerta, le richieste di interventi per la manutenzione di giardini e terrazze si sono infatti progressivamente anticipate. Se nel 2022 il picco si registrava a luglio, nel 2023 è sceso a giugno, nel 2024 è arrivato ad aprile e nel 2025 si è verificato addirittura a marzo, alimentato dalle temperature elevate precoci e dalle abbondanti piogge primaverili che hanno favorito una crescita vegetativa anticipata, con conseguente incremento del 16% nelle richieste di giardinaggio nei primi quattro mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2024.
Spazi all’aperto da vivere: cura del giardino il servizio più richiesto (49%), +63% per l’illuminazione
Con l’aumento delle temperature e del desiderio di trascorrere più tempo all’aperto, il giardino si afferma sempre più come uno degli ambienti centrali della casa: non più solo uno spazio verde da curare, ma un’estensione dell’abitazione, da vivere e valorizzare. Lo dimostrano i dati ProntoPro.it sulle richieste di intervento: il servizio più richiesto è la cura del giardino, che rappresenta quasi la metà delle domande totali (49%), seguito dalla potatura degli alberi (17%) e dalla posa del prato sintetico (13%).
Entrando nel dettaglio della cura del giardino, le esigenze riguardano soprattutto spazi contenuti, con superfici pari o inferiori a 50 metri quadri (30% di richieste) — seguono i giardini di 200 metri quadri con il 18%, di 100 metri quadri con il 15%, di 80 metri quadri con il 12% e di 500 metri quadri con l’11%, chi richiede supporto per spazi verdi tra i 1.000 e i 2.000 metri quadri rappresenta invece, in totale, il 14% —, mentre i servizi specifici più richiesti sono la rimozione di erbacce, piante o arbusti (37%), il taglio dell’erba (35%), la potatura delle siepi (32%) e quella degli alberi (29%); un’attenzione che riflette il bisogno di mantenere in ordine spazi verdi sempre più utilizzati nella quotidianità.
Analizzando invece nello specifico le richieste di posa del prato sintetico, scelta che concilia l’estetica del verde con l’esigenza di una manutenzione ridotta, si nota un netto aumento delle richieste: +30% rispetto al 2024, con interventi concentrati su aree di circa 50 metri quadri (22%) o leggermente inferiori (22%, per spazi di 30 metri quadri) e in giardini già vissuti, dove viene richiesta preventivamente anche la rimozione di erbacce (57%).
Accanto alle attività tradizionali, si affermano anche nuovi bisogni legati alla vivibilità degli spazi esterni. In particolare, oltre alla posa del prato sintetico, nei primi mesi del 2025, sono in forte aumento anche le richieste per l’illuminazione da giardino (+63%), la pavimentazione (+42%) e la pulizia generale degli ambienti verdi (+35%). Prestazioni che non rispondono solo a logiche di manutenzione, ma anche a un desiderio crescente di trasformare il giardino in un luogo accogliente, funzionale e pronto a essere vissuto in ogni momento della giornata.
Dalle potature di febbraio alla luce di dicembre: l’agenda verde degli italiani
Il report di ProntoPro non si limita a fotografare i servizi più richiesti, ma offre anche una panoramica temporale utile per comprendere come gli italiani distribuiscono gli interventi di cura e valorizzazione del verde nel corso dell’anno: un’ agenda del giardino che segue ritmi precisi e stagionali, influenzati anche dal clima.
Alla luce dei dati 2024, febbraio è il mese in cui si concentrano le potature degli alberi e l’installazione delle recinzioni, operazioni spesso programmate in anticipo per non interferire con la fase vegetativa delle piante. A marzo, invece, emergono le intenzioni: si moltiplicano le iscrizioni ai corsi di giardinaggio e le richieste di pavimentazione. Il mese che concentra il maggior numero di richieste è però aprile, quando si registra il picco per attività come cura del giardino, posa del prato sintetico e potatura delle siepi: interventi preparatori che segnano l’inizio della stagione all’aperto e la voglia di sistemare gli spazi esterni prima dell’arrivo del caldo intenso.
Con l’arrivo di maggio si pensa quindi a preparare le aree relax (crescono le richieste di pulizia piscine), mentre a luglio si registra un picco di pulizia giardino, necessario dopo la fioritura primaverile e in vista delle ferie estive. È però in agosto che si nota una corsa ai ripari: il caldo torrido spinge a richiedere, spesso in extremis, la costruzione di piscine e l’installazione di impianti di irrigazione, anche per gestire al meglio l’assenza da casa durante le vacanze.
Infine, dicembre si distingue per un’impennata di richieste legate all’illuminazione del giardino. Dalle analisi delle richieste emerge che nella maggior parte dei casi l’obiettivo è funzionale, come migliorare la visibilità, aumentare la sicurezza o ripristinare impianti esistenti. Un segnale che gli italiani continuano a valorizzare il proprio spazio esterno anche nei mesi meno frequentati.
Dal verde di Milano al blu di Roma, ma le piscine conquistano anche la Puglia
L’interesse per la cura degli spazi esterni non è distribuito in modo uniforme lungo la Penisola: analizzando le richieste raccolte da ProntoPro, rapportate alla popolazione residente in ciascuna regione, emergono infatti alcune tendenze interessanti. Per quanto riguarda le attività di giardinaggio, a guidare la classifica con un’incidenza del 9,5% è la Lombardia, dove a spiccare è la provincia di Milano (la più attiva, con il 33% delle richieste regionali), seguita da Monza e Brianza e Bergamo. Completano il podio delle regioni con il maggior numero di richieste il Lazio (9,4%), dove domina Roma (85%), e l’Emilia-Romagna (8,9%), con Bologna al primo posto, davanti a Modena e Parma. Il dato conferma un trend evidente: sono le aree urbane a mostrare maggiore attenzione alla qualità degli spazi verdi, forse come risposta al bisogno di ritagliarsi angoli di natura nel tessuto cittadino.
Anche sul fronte delle piscine emergono differenze interessanti percorrendo il Belpaese da Nord a Sud. In questo caso, a primeggiare è il Lazio (11%) — con Roma che si conferma motore principale della domanda regionale con l’85% —, seguito da Puglia (8%) e Umbria (7%), dove la domanda si divide in modo piuttosto equilibrato tra Perugia e Terni. Se la presenza sul podio di quest’ultima regione non stupisce, trattandosi di un territorio privo di sbocchi sul mare, diversa è la reazione per la posizione ottenuta dal tacco dello Stivale, dove a primeggiare è Bari (35%), affiancata da Lecce e Brindisi, province che vantano alcune delle spiagge più belle d’Italia. Il forte interesse per l’installazione di piscine potrebbe quindi essere legato non solo all’arricchimento dell’offerta turistica — considerata l’alta vocazione ricettiva del territorio e la presenza capillare di hotel tradizionali e strutture private — ma anche alla necessità di offrire un sollievo immediato al caldo estivo sempre più intenso, anche lontano dalla costa.