Argnani (It Auction): “Più trasparenza con il Portale vendite pubbliche”

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Da metà agosto 2020 il nuovo Codice della crisi entrerà in vigore e riformerà le norme sulle procedure concorsuali. Per quanto riguarda in particolare le norme per le liquidazioni dei beni delle società in procedura concorsuale, una della novità più importanti riguarda l’obbligo di effettuare tutte le vendite per via telematica.

Dallo scorso anno, invece, era già obbligatorio pubblicizzare le vendite attraverso il Portale Portale delle vendite pubbliche (Pvp). Abbiamo chiesto a Daiana Argnani, responsabile dell’ufficio legale di It Auction – società specializzata nel settore – cosa cambierà, nel concreto, per tutti i soggetti coinvolti, dal debitore al curatore fallimentare.

Domanda: Dottoressa Argnani, con la riforma del Codice della crisi cosa cambia nel concreto?
Risposta: A livello pratico, il nuovo codice prevede che da metà agosto tutte le vendite dovranno essere telematiche. Uno degli strumenti principali che potranno essere usati allo scopo è il Pvp, su cui è obbligatorio – dallo scorso anno – pubblicare le vendite, siano esse telematiche o no.

D: C’è il rischio che, almeno in un primo momento, questo obbligo rallenti il processo di vendita?
R: Purtroppo sì. Il Codice Civile prevede che la procedura debba essere pubblicizzata almeno trenta giorni prima della vendita sul Pvp. Ciò comporta il fatto che non si possano fare esperimenti d’asta di durata inferiore ai trenta giorni. Per i beni immobili cambia poco, ma questa procedura impatta – per quanto riguarda la rapidità delle vendite – sui beni mobili

D: Chi esce rafforzato tra i soggetti protagonisti di un’esecuzione immobiliare?
R: L’asta telematica a mio avviso garantisce più trasparenza e competitività del metodo tradizionale. Il debitore è più tutelato, sia in caso di aste che avvengono solo tramite la procedura ministeriale sia attraverso soggetti privati accreditati. E’ chiaro che la complessità del meccanismo ministeriale – che richiede una procedura di accreditamento per l’acquirente – rischia di disincentivare un po’ la partecipazione. Muoversi in ottica di una procedura telematica è comunque, in linea generale, una cosa positiva.

D: Per un’azienda come It Auction il Pvp rappresenta un’opportunità o un rischio? 
R: Il Pvp come vetrina generale per dare la massima pubblicità alle vendite è uno strumento di cui si sentiva il bisogno per arrivare a un numero il più alto possibile di soggetti e, quindi, massimizzare la visibilità dei lotti. Rimane forse la necessità di qualche correttivo, ma stiamo parlando di uno strumento partito da pochi mesi. Qualche perplessità resta se si parla del Pvp come soggetto accreditato per la vendita: in questo caso la procedura ministeriale può apparire, dal punto di vista dell’utente, un po’ complicata e forse qualche correttivo andrà pensato.

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