La pandemia di coronavirus ha ridotto drammaticamente sia l’offerta di appartamenti disponibili per affitti brevi, turistici o meno, sia la domanda dei consumatori. E’ quanto rileva la Banca d’Italia nella pubblicazione della serie Note Covid-19, dal titolo The Impact of Covid-19 on the European Short-Term Rental market.
Secondo la pubblicazione a firma degli economisti della Banca d’Italia Elisa Guglielminetti, Michele Loberto e Alessandro Mistretta, basata su dati della piattaforma AirBnb, lo scoppio della pandemia ha avuto un impatto “drammatico negativo sull’attività di mercato, in tutte le dimensioni”.
Spiegano gli economisti di Bankitalia che “l’offerta di case in affitto è diminuita e i clienti hanno reagito allo shock annullando le prenotazioni esistenti e riducendo drasticamente le nuove prenotazioni in tutti gli orizzonti temporali. I prezzi si comportano in modo un po’ diverso, poiché hanno iniziato a diminuire nel corso dell’anno, probabilmente riflettendo la valutazione dei proprietari secondo cui la domanda sarebbe stata piuttosto anelastica. Pertanto, sebbene diventino più piccoli in orizzonti temporali più lunghi, gli effetti del Covid-19 sono abbastanza persistenti e, in alcuni casi, rimangono significativi”.
Secondo Bankitalia inoltre, “la riduzione dei prezzi suggerisce che le carenze della domanda possono superare le carenze dell’offerta”.
La diffusione del covid-19 e delle relative misure di contenimento ha praticamente arrestato i flussi turistici, che in molti Paesi generano oltre il 10% del Pil. In particolare il turismo è un importante motore dell’economia complessiva in Italia e Spagna, dove la sua quota sul Pil, con effetti diretti e indiretti, è stimata rispettivamente al 13,2% e al 14,6%.