Affitto o investimento? Il Rent-to-own come scelta intelligente per i figli fuori sede

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Ogni anno, migliaia di famiglie italiane si trovano davanti a un bivio: come sistemare i figli che iniziano un percorso universitario in un’altra città? La risposta più frequente è l’affitto, soprattutto a Milano, dove l’offerta di locazioni brevi e transitorie è ampia. Ma questa soluzione, all’apparenza comoda, può rivelarsi costosa e poco lungimirante. In un mercato residenziale dove i prezzi continuano a crescere, esistono formule più efficienti per trasformare un’esigenza temporanea in un investimento strategico. Una di queste è il Rent-to-Own, che oggi, grazie a piattaforme come Ring33, è finalmente più accessibile anche in Italia.

Quanto costa davvero un affitto a Milano?

Secondo Idealista, a ottobre 2024 il canone medio per una stanza singola per studenti a Milano ha raggiunto i 759 euro al mese. Questo significa che una famiglia mediamente spende oltre 9.100 euro all’anno per una sola stanza, senza contare spese condominiali, utenze o eventuali aumenti annuali. Se si opta per un appartamento intero (monolocale o bilocale), i costi salgono ulteriormente: i bilocali toccano in media 1.278 euro al mese, mentre i monolocali superano i 1.311 euro.

In un percorso universitario che spesso supera i 5 anni (triennale, magistrale e tirocinio) la permanenza a Milano può trasformarsi in una spesa di oltre 45.000 euro per una stanza e oltre 75.000 euro per un appartamento.

Eppure, questa somma non costruisce alcun valore patrimoniale. E in più, va considerata l’incertezza tipica della locazione: proprietari che non rinnovano il contratto, modificano le condizioni, decidono di vendere o di destinare l’immobile ad altri usi. Una fragilità abitativa che può influenzare negativamente un periodo di vita già carico di pressioni.

Il Rent-to-own: una nuova prospettiva

E se quei 1.300 euro al mese non fossero una spesa persa, ma l’inizio di un percorso verso la proprietà?

Il Rent-to-own è una formula ibrida tra affitto e acquisto: il genitore versa una caparra iniziale (più contenuta rispetto all’anticipo di un mutuo), il figlio inizia a vivere nella casa pagando un canone mensile, parte del quale viene accantonato come anticipo sull’acquisto. Dopo un periodo definito, generalmente tra 24 e 36 mesi, si può finalizzare l’acquisto, eventualmente con un mutuo intestato direttamente al figlio, una volta stabilizzato dal punto di vista lavorativo.

Questa formula consente alla famiglia di:

• bloccare il prezzo dell’immobile all’inizio, evitando rincari futuri;
• non buttare via anni di affitto, trasformando la spesa mensile in valore patrimoniale;
• garantire ai figli un’abitazione stabile, già testata negli anni della formazione;
• educare i figli alla gestione finanziaria, iniziando un percorso di educazione patrimoniale con un obiettivo concreto;
• posticipare l’impegno finanziario maggiore, distribuendolo tra genitori e figli in tempi diversi.

In un momento storico in cui l’accesso al credito per i giovani è spesso complesso e ritardato, il Rent-to-Own si configura come una soluzione più flessibile, che lascia spazio a una pianificazione intergenerazionale.

Un percorso che responsabilizza

Oltre al vantaggio economico, questa formula ha anche un valore educativo. I figli non vivono più in una casa “provvisoria”, ma in un luogo che può diventare loro. Questo lo responsabilizza nella gestione dello spazio, delle spese, delle prospettive future. In molti casi, il percorso viene definito insieme: i genitori sostengono la fase iniziale, i figli subentrano nella fase successiva con i primi redditi da lavoro. È un modo concreto per trasferire un progetto patrimoniale, non solo una casa.

Settembre si avvicina: come muoversi

Il periodo estivo è tradizionalmente il momento più caotico per il mercato delle locazioni studentesche. Tra giugno e settembre la domanda aumenta, agire ora consente di valutare soluzioni alternative come il Rent-to-Own con maggiore calma, selezionando immobili adatti, quartieri ben collegati con le università e condizioni favorevoli.

Ring33 offre un accompagnamento dedicato: seleziona immobili idonei, struttura il contratto Rent-to-Own in modo trasparente, e segue il percorso passo dopo passo, assicurandosi che sia sostenibile per tutta la durata. È un modo per affiancare le famiglie non solo nella scelta della casa, ma nella costruzione di un progetto.

Conclusione

L’affitto è spesso la soluzione più semplice da prendere. Ma, quando dura anni, diventa anche la più costosa. Oggi esistono alternative che permettono di trasformare una spesa transitoria in un investimento duraturo, dando ai figli stabilità e responsabilità e ai genitori una prospettiva più solida sull’uso del proprio patrimonio. Il Rent-to-Own non è solo una formula contrattuale: è un nuovo modo di pensare al futuro abitativo dei propri figli.

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