venerdì, Ottobre 24, 2025

Un’autentica impresa: il recupero del Bivacco Buffa di Perrero

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Il bivacco intitolato al colonnello degli Alpini Carlo Buffa di Perrero caduto nella Prima Guerra Mondiale, è addossato a una parete rocciosa, a 2.760 metri di quota sul Monte Cristallo, sopra Cortina d’Ampezzo. Con uno straordinario recupero torna ad essere agibile, su progetto dell’Esercito Italiano, grazie all’impegno del VI Reggimento Alpini di stanza a Brunico, assieme a Soprema Italia e ai falegnami che si sono misurati in un’autentica impresa a quasi 3.000 metri.

Il bivacco fu ricavato dai baraccamenti lasciati dagli Alpini durante il conflitto: è raggiungibile attraverso un sentiero attrezzato e oltre ad una valenza prettamente alpinistica, ha anche un alto valore storico e simbolico. I lavori sono partiti in occasione del 150° anniversario del Corpo in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini.

Tutti i lavori sono stati condotti in sicurezza, ma anche superando i disagi e le problematiche che qualsiasi conoscitore della montagna può facilmente immaginare: il cantiere, infatti, era raggiungibile solamente percorrendo la ferrata oppure con l’ausilio di un elicottero, grazie al quale sono stati portati in quota tutti i materiali.

La sinergia tra gli Alpini, i falegnami, i lattonieri e professionisti dell’impermeabilizzazione e dell’isolamento, ha permesso di ultimare i lavori in sole due settimane. Non esisteva nessuna pavimentazione sul bivacco scavato all’interno delle Dolomiti ed è stato quindi realizzato un pavimento in legno costituito da un tavolato in larice da 35 mm (fissato su travettatura a diretto contatto con una membrana applicata direttamente sulla roccia).

Ripristinati i serramenti e le pareti, la parte più impegnativa dell’intervento è stata la realizzazione del tetto. Su un tavolato in larice da 25 mm sostenuto da una travatura da 300 mm, è stato fissato un pannello isolante di ultima generazione protetto da una membrana traspirante su cui è stato fissato un secondo tavolato in larice da 25 mm; a completamento dell’opera è stata applicata una lamiera grecata.

di Danilo Premoli – Office Observer
Archivio Architettura
 

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