Affitti brevi, firmato il decreto per la banca dati delle strutture ricettive

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Importante svolta per il mondo della ricettività alternativa e degli affitti brevi: il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha firmato il decreto ministeriale che disciplina la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati agli affitti brevi. La misura era prevista dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34. Il decreto era fermo da 2 anni e mezzo.

L’introduzione della banca dati, adottata in pieno accordo con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, rende omogenei i dati delle strutture ricettive su base nazionale.

E’ previsto, infatti, che la banca dati indichi una serie di parametri idonei a individuare la struttura ricettiva. Parametri come: la tipologia degli alloggi, l’ubicazione, la capacità ricettiva, gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell’attività ricettiva, il soggetto che esercita l’attività, anche in forma di locazione breve, il codice identificativo regionale, o laddove questo non sia stato adottato, un codice alfanumerico generato dalla banca dati stessa.

Si tratta, insomma, di uno strumento in grado di semplificare l’azione degli operatori; tutelare, nel nome della trasparenza, la filiera del turismo e i consumatori; agevolare la cooperazione tra il Ministero del Turismo e le autonomie territoriali, nel pieno rispetto della protezione dei dati personali. Da sottolineare che la banca dati ha ricevuto parere favorevole dal Garante per la protezione dei dati personali.

Il mondo dello short rent e della ricettività non alberghiera saranno oggetto del prossimo webinar organizzato da Requadro e Re2bit: una Zoom Conference , in programma per giovedì 7 ottobre, dal titolo: Gli affitti brevi tra mercato e futuro. Formule, servizi e soluzioni per il rilancio della residenzialità smart.

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