Il Torrazzo (Turas in dialetto), uno dei simboli di Cremona che assieme alle altre due parole che iniziano per t – Turun nel senso del dolce a base di miele, mandorle e canditi e Tetas a sottolineare la procacia di forme delle belle signore cremonesi – definiscono la città lombarda diventerà un museo verticale dedicato alla misurazione del tempo, nell’ambito di un crescente polo turistico-culturale che ha come epicentro la cattedrale di Santa Maria Assunta.
L’idea, nata nelle stanze dell’Ufficio diocesano dei beni artistici e culturali di Cremona parte proprio dal grande orologio astronomico che si trova sul Torrazzo e segue una strategia di marketing territoriale che intende puntare sul valore storico artistico della città per aumentare il flusso turistico in entrata.
Oltre alla già esistente Sala del Quadrante, che ospita appunto i segreti dell’orologio, si prevede di realizzare altri tre spazi mussali, disposti ad altezza crescente. Ci sarà la Sala del Meccanismo, dove i visitatori potranno osservare lo straordinario sistema di ingranaggi che muove le lancette e leggere l’orario sul pavimento grazie all’antico sistema della meridiana. E qualche piano sopra ci sarà la Sala della Misurazione del tempo, in cui saranno esposti orologi realizzati da artigiani cremonesi dal Cinquecento a oggi e un modello (concesso dal Consorzio Irrigazioni Cremonesi) dell’artificio di Toledo di Janello Torriani realizzato dagli allievi di un istituto tecnico in occasione della mostra dedicata al genio rinascimentale al Museo del Violino.
Infine, prima di arrivare in cima, si potrà raggiungere la Sala dell’Astronomia, dove si potrà ammirare il pendolo di Foucault, meccanismo che consente di dimostrare la rotazione della terra.
Sono circa 80mila le persone che ogni anno salgono sul Torrazzo. L’auspicio della Diocesi è che questo progetto porti a incrementare ulteriormente questi numeri.