Le alternative agli hotel conquistano i viaggiatori: succederà anche con il mercato?

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Le previsioni per l’hospitality 2025 seguono in scia una buona chiusura del 2024, con il comparto a movimentare 2,1 miliardi di euro di investimenti (+30%).

Performance così elevate non si vedevano da tempo e anche se gli investitori stanno puntando sulle città iconiche del paese (Roma, Venezia e Milano), il trend di un turismo più lento e dissociato dal caos cittadino fa salire in classifica le mete secondarie e un’hospitality che si può definire alternativa agli alberghi.

Per fare ordine si può iniziare dallo short rent, che secondo lo studio Oxford economics e Nomisma commissionato da Nomisma ha generato nel 2023 149 miliardi di euro in tutta L’Ue  e 40 miliardi di euro di entrate fiscali complessive. A beneficiarne in modo particolare le destinazioni extraurbane: nel 2023 il 55% dei viaggiatori che ha soggiornato in case vacanza lo ha fatto al di fuori delle grandi città. 

Si tratta di un trend in crescita; inoltre i pernottamenti brevi in località rurali sono raddoppiati dal 2020. Nomisma ha evidenziato che gli host italiani su Airbnb hanno contribuito allo sviluppo delle comunità locali, generando benefici economici per 7,9 miliardi di euro e supportando oltre 54.000 posti di lavoro nel 2023.

A inizio 2025 lo short rent ha frenato: Fiaip ha previsto un calo del 3% a inizio anno, che riflette la crescita dei prezzi, l’attuale diminuzione dei flussi turistici e una regolamentazione più stringente, che sta probabilmente equilibrando il mercato in termini di operatori.

Anche in questo caso lo schema si ripete: i costi crescono, i turisti italiani diminuiscono e arrivano a controbilanciare quelli stranieri.

Agriturismo in crescita

Sebbene i dati Istat siano del 2023, rilevano che le aziende agrituristiche attive sono 26.129 (+1,1% rispetto al 2022) e che il valore della produzione agrituristica è in forte crescita sul 2022 (+15,4%). Sono 4,5 milioni gli agrituristi (+11% rispetto al 2022), il 51% sono stranieri; il 72% sceglie le strutture del centro e del nord-est.

Vento in poppa per i campeggi

Confcommercio riporta i dati Faita Federcamping, elaborati sulla base delle prenotazioni giunte fino all’11 febbraio, per tutto il 2025, nelle imprese del turismo all’aria aperta.

Cresce l’occupazione media delle strutture sia al lago (+4,3%) che al mare (+12,5%).  Un trend che emerge con forza maggiore se si restringe il campo agli ultimi trenta giorni, con le prenotazioni che registrano un +26% per il lago e +21% per il mare. I periodi più gettonati sono le festività pasquali e il trimestre luglio-settembre per il lago, con una concentrazione di ospiti tedeschi in concomitanza con i periodi di festività in vigore in Germania. Al mare, invece, l’aumento più rilevante in termini di occupazione delle strutture si concentra nel trimestre giugno-agosto.

“Il turismo open air assume un ruolo sempre più importante nel contesto nazionale e i dati di proiezione del 2025 lo confermano. Il motivo – ha detto Alberto Granzotto, presidente Faita Federcamping – risiede nel maggior interesse degli ospiti per la nostra offerta, che diventa vincente quando è attenta alla qualità del servizio, all’inclusione e alla sostenibilità”.

Per quanto riguarda la provenienza degli ospiti il 2025 vede confermato finora lo storico bacino d’utenza: saldi al comando i turisti tedeschi, che rappresentano il 50,3% del totale delle nazionalità per il lago e il 52,5% per il mare. Il secondo mercato più rappresentativo varia nei due segmenti territoriali, con una componente italiana piuttosto elevata al mare (25,4%) e una presenza più significativa degli olandesi sul lago (20%). Gli altri bacini di origine più rilevanti per entrambi i cluster sono Austria, Svizzera, Danimarca e Polonia.

Rispetto al 2024, quest’anno sia al lago che al mare si rileva un incremento delle prenotazioni da parte di tutte le nazionalità. Fanno eccezione i tedeschi al lago, le cui prenotazioni al momento sembrano tardare.

Vacanze sì, ma dove?

L’osservatorio Compass ha tracciato le previsioni del turismo 2025 secondo cui il mare resta la meta più ambita a tutte le età: il 48% della popolazione ha infatti in programma di visitare una località marittima la prossima estate. Nella Top 4 delle preferenze degli italiani seguono il viaggio itinerante (16%), la montagna (12%) e le città d’arte (7%), queste ultime particolarmente apprezzate dai più giovani. I tour dedicati all’arte sono comunque attrattivi per buona parte degli italiani, a giudicare dall’intenzione, per il 71% degli intervistati, di intraprendere nei prossimi mesi un viaggio all’insegna della cultura. Quanto alla durata del soggiorno, la metà di chi viaggia trascorrerà una settimana fuori casa. Tuttavia, con il crescere dell’età aumentano anche i giorni di permanenza della vacanza, specialmente per coloro che prevedono di raggiungere destinazioni a lungo raggio.

Prenotazioni e budget: quanto spendono gli italiani

La prenotazione anticipata permette spesso di risparmiare. A gennaio 2025 solo 1 persona su 10 ha già prenotato, mentre la maggior parte degli italiani lo farà nei prossimi mesi (74%). I giovani della Gen Z prenoteranno a ridosso (19%), o non prenoteranno affatto (8%). Per quanto riguarda le modalità, circa il 65% delle persone prenoterà in completa autonomia sfruttando i canali online, dato che aumenta progressivamente tra le generazioni più giovani, arrivando al 79% per la Gen Z. Al contrario, le generazioni più adulte si rivolgeranno ad agenzie viaggi e tour operator. In fase di prenotazione, i viaggiatori ambiscono ad assicurarsi la cancellazione gratuita last minute (56%) e lo sconto immediato del 10% (1 intervistato su 3). Questa soluzione è preferita soprattutto da chi prevede viaggi avventura o verso destinazioni extra-europee.

Il budget medio stimato per una vacanza di almeno 3-4 notti sarà circa di 1.130 euro a persona, cifra che tocca i 1.600 euro per soggiorni che superano le 8 notti e che sale a quasi 1.900 euro nei viaggi extra europei.

Rispetto al 2024, quasi 1 viaggiatore su 3 prevede di spendere di più per gli spostamenti verso la destinazione e per l’alloggio, anche se complessivamente quasi la metà del campione manterrà lo stesso budget. Spicca il Buy now pay later, ritenuta interessante dal 26% degli intervistati. Il 43% di chi ha già prenotato lo ha infatti preso in considerazione, soprattutto nel caso di transazioni per importi elevati (ad esempio pacchetti esperienziali e all-inclusive).

Agriturismi, campeggi e villaggi vacanze rappresentano una nicchia dell’hospitality. Stando ai dati, però, queste strutture si stanno conquistando un posto nel cuore dei viaggiatori e potrebbero farlo anche nelle intenzioni degli investitori nel 2025.

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