Zucchetti Village, la rigenerazione urbana secondo Lombardini22

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Lombardini22 è artefice della riqualificazione integrale che sta trasformando il centro commerciale My Lodi nella sede centrale della società di software Zucchetti.

Il progetto, improntato all’alta efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale, si pone come caso emblematico di riqualificazione complessa e significativa. L’intervento di L22 Urban & Building, la business unit del Gruppo Lombardini22 specializzata nella progettazione architettonica, si compone di molteplici elementi: riqualificazione funzionale e organizzativa; ammodernamento dell’immagine architettonica per meglio rappresentare la visione dell’azienda; creazione di un nuovo ambiente lavorativo stimolante e funzionale; soluzioni tecnologiche sostenibili e di forte impatto architettonico attraverso l’utilizzo di strutture in legno lamellare.

Il progetto prevede il riuso del centro commerciale My Lodi adiacente a una delle sedi aziendali del gruppo – la torre Zucchetti totalmente rinnovata nel 2017 da Marco Visconti (MVArchitects) – attraverso una riqualificazione generale con parziale demolizione dell’esistente, conseguente spostamento di SLP e incremento di superficie grazie al bonus regionale del 20% per la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica di 6 piani fuori terra.

Nel dettaglio, dell’ex centro commerciale viene mantenuta la struttura esistente in cemento armato. Dallo svuotamento dei volumi vengono inserite due corti interne con sedute e aiuole. Parte dello spazio occupato dalla galleria commerciale sarà trasformato nella nuova reception del complesso: una serra bioclimatica a doppia altezza con copertura a falde vetrata che fungerà da elemento tecnologico capace di contribuire alla riduzione dei consumi energetici dell’edificio. 
L’attuale carattere commerciale dell’edificio viene parzialmente preservato attraverso il mantenimento di alcuni servizi come la banca e la farmacia. Verranno inoltre introdotti un auditorium, un ristorante, uno spazio wellness e una caffetteria aziendali nella zona semipubblica dell’edificio, direttamente all’ingresso della piastra. Parte della struttura sarà coperta da terrazze verdi.

Sul lato est del centro commerciale è invece prevista la demolizione completa del manufatto e la costruzione di un nuovo edificio di 6 piani fuori terra: una struttura ibrida in cemento armato (core di distribuzione verticale) e in legno lamellare (strutture verticali dei pilastri e impalcati).

Il progetto – il nuovo edificio e la riconversione del centro commerciale – insieme all’attuale torre Zucchetti comporrà l’Headquarter Zucchetti a Lodi capace di ospitare un totale di circa 1.500 postazioni di lavoro.

La sostenibilità del legno lamellare

Per il nuovo edificio è stata concepita una soluzione tecnologica sostenibile e di forte impatto architettonico basata sull’uso del legno lamellare. Tutte le strutture in elevazione, dal piano primo al quinto, saranno realizzate in elementi prefabbricati in legno. Questa soluzione consente un grande risparmio di CO2 nel ciclo di vita dell’edificio grazie alla capacità di assorbimento 
e immagazzinamento di CO2 da parte del legno. 
La struttura in legno della stecca ha un volume di circa 1.565 m³ che corrispondono a circa 1.400 tonnellate di CO2 assorbite e immagazzinate, corrispondente alla CO2 prodotta da circa 700 auto in un anno).

Gli interventi sulla città

Fanno parte dell’intervento di rigenerazione degli spazi pubblici e privati le opere a scomputo oneri inserite nel piano, tutte dedicate al quartiere San Fereolo di Lodi. Oltre 721 mila euro di interventi dedicati a piazza Omegna, con la riqualificazione del blocco servizi igienici a uso pubblico, al parco di piazza Martiri della Libertà, con sistemazione e ripensamento degli spazi gioco, all’area verde lungo via Buozzi e ancora alla manutenzione straordinaria delle vie Grandi e Haussmann e il ripensamento dell’area parcheggio.

Marco Amosso, partner di Lombardini22 e direttore di L22 Urban & Building, spiega che “Zucchetti Village rappresenta l’importante rigenerazione di uno spazio introverso, una scatola chiusa, che si apre verso l’esterno diventando uno spazio estroverso, un forte riferimento per il quartiere ed elemento di ricucitura del territorio urbano. A una migliore connessione e sinergia tra le aree intorno a Zucchetti Village, si affiancano alcuni interventi puntuali sul territorio circostante. Un’azione di ricucitura urbana atto a creare un rapporto di fruizione molto importante tra il Village e con lo spazio urbano circostante”.

Continua il progettista: “La creazione di un nuovo ambiente lavorativo stimolante e funzionale è un tema progettuale altamente sfidante in un periodo, come quello che stiamo vivendo, in cui risulta particolarmente complesso – e quindi ancora più importante – captare e capire i trend. Sono convinto che lo spazio ufficio ha, e avrà anche nel futuro, gli obiettivi di veicolare i valori aziendali e di favorire la condivisione del sapere e lo scambio umano tra i lavoratori. Questo progetto intende dimostrarlo con soluzioni progettuali e tecnologiche all’avanguardia orientate alla sostenibilità ambientale e al benessere delle persone”.

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