WeUnit: a febbraio volano i mutui con un + 33%, in crescita le surroghe

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E’ di ieri il secondo intervento della Bce nel 2025 sul taglio dei tassi. Una sforbiciata di 25 punti base che segue quella del 30 gennaio di pari entità e che porta il tasso sui depositi da 2.75% a 2.50%. I cinque cali fatti dalla Banca Centrale Europea, da giugno 2024 a gennaio 2025, avevano già avuto i loro effetti sul mercato immobiliare e sui mutui in particolare.

Le principali società di mediazione creditizia ne hanno raccolto già i primi frutti ed è quanto emerge dai dati forniti dall’Ufficio Studi di WeUnit.it: nell’ultimo quinquennio, solo una volta era stata superata la soglia delle 1.000 pratiche in un mese e precisamente ad ottobre 2024. Da quel momento le cifre erano state sempre piuttosto alte rispetto agli anni passati, ma non avevano più superato quella soglia. Fino a febbraio, mese in cui i mutui hanno registrato un + 33,26% rispetto allo stesso mese del 2024. Si tratta di un aumento di oltre 460 richieste di finanziamento ricevute dai consulenti WeUnit.it sul territorio nazionale: dal 01 gennaio al 28 febbraio 2025 sono state ricevute 1.859 richieste contro le 1.395 registrate dal 01 gennaio al 28 febbraio 2024.

Per quanto riguarda le diverse finalità delle richieste, nel mese di febbraio la percentuale legata all’acquisto di un immobile è stata pari all’82,13%, ossia la quasi totalità delle richieste di finanziamento ricevute. Per la sola finalità della ristrutturazione, la percentuale è crollata intorno all’1,80% mentre per la surroga la percentuale è salita fino ad arrivare all’8,2%, dato in costante crescita negli utili mesi.

Cosa ci si aspetta nell’immediato futuro? “Come già analizzato nel corso dell’ultimo semestre 2024 grazie soprattutto al continuo abbassamento dei tassi di interesse, ci aspettiamo un progressivo aumento di richieste di finanziamento – commenta il direttore commerciale di WeUnit.it Andrea Cobianchi -, con una particolare attenzione alla tipologia surroga che già ha avuto un aumento, ma che prevediamo arrivi a raggiungere la doppia cifra percentuale a partire dal mese di aprile.”

Il tasso di inflazione in Italia è aumentato al 1,70% a febbraio rispetto all’1,50% di gennaio e dovrebbe arrivare all’1,90% entro la fine di questo trimestre, secondo le aspettative degli analisti. In Italia l’inflazione è dunque risalita ai massimi da settembre 2023 sul boom dei prezzi dell’energia. Un processo di disinflazione stabile nel nostro Paese, si potrà avere solamente con il calo dell’energia, a sua volta dipendente dal contesto geopolitico.

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