“Per rigenerare al meglio il patrimonio immobiliare pubblico è necessario il contributo di tutti: una normativa più chiara, la collaborazione degli enti proprietari e l’impegno degli investitori istituzionali”.
Con queste parole Mario Valducci, presidente di Invimit Sgr ha aperto il suo intervento alla Camera dei deputati in occasione dell’avvio della manifestazione Città nel Futuro 2030 – 2050 organizzata per il 7, 8 e 9 ottobre al Maxxi da Ance.
Valducci ha sottolineato come la valorizzazione degli immobili pubblici rappresenti una straordinaria opportunità per lo sviluppo del Paese, ma richieda una governance condivisa e regole più efficaci.
“Stiamo lavorando con la cabina di regia sul Patrimonio Pubblico, coordinata dal Sottosegretario Lucia Albano, per aggiornare la norma istitutiva di Invimit e consentirle di esprimere pienamente le sue potenzialità. Su questo tema, di interesse nazionale, auspichiamo una larga convergenza in sede di legge finanziaria” ha dichiarato.
Rivolgendosi poi agli enti pubblici – da Inps e Inail a Regioni, Comuni e società partecipate – il presidente ha invitato a mettere a disposizione gli immobili inutilizzati per consentirne la valorizzazione, superando le resistenze che spesso frenano questi processi.Molti enti preferiscono trattenere il proprio patrimonio, puntando su una valorizzazione diretta che però non rientra nel loro core business. È il momento di aprirsi a una gestione più efficiente e condivisa”.
Un appello è stato rivolto anche ai fondi pensione e agli investitori “pazienti”, chiamati a contribuire con i propri capitali a un progetto che non è solo immobiliare, ma anche economico e sociale “Rigenerare gli immobili pubblici significa rilanciare le città, creare lavoro e attrarre investimenti, proseguendo la spinta propulsiva del PNRR” ha spiegato Valducci.
Invimit gestisce oggi un portafoglio di circa 400 immobili per un valore complessivo di 2,5 miliardi di euro, attraverso fondi chiusi dedicati alla valorizzazione del patrimonio pubblico. La missione Regenera è il pilastro di questa strategia: un piano di rinascita degli immobili abbandonati, realizzato insieme a imprenditori e investitori privati, con un rendimento atteso non inferiore al 4%.
Il mercato ha già risposto positivamente: 31 immobili proposti ben 22 hanno già ricevuto offerte per la trasformazione prevalentemente in Studentati, Silver House e residenze a canone calmierato. Le proposte sono state fatte in 12 casi da Sgr, con il concorso anche di Cdp real estate Sgr, e in 10 da imprese private. Per altri 2 immobili, abbiamo ricevuto un interessamento dalla Pubblica Amministrazione per realizzare staff house. Ogni progetto mobilita mediamente oltre 10 milioni di euro e genera occupazione sia nella fase di ristrutturazione sia in quella di gestione.
“Quando nelle nostre città vediamo edifici in degrado o dismessi, nella maggior parte dei casi si tratta di immobili pubblici. È proprio da qui che dobbiamo ripartire,” ha concluso il presidente. “Crediamo che il futuro passi da una nuova alleanza tra pubblico e privato, capace di trasformare l’immobile in un bene comune e le città in luoghi dove abitare, lavorare e vivere insieme”.