Un padiglione agricolo in Brianza contro il consumo di suolo

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Il Padiglione agricolo Bressanella, firmato da a25architetti Francesco Manzoni e Paolo Manzoni, sorge a Besana Brianza, una delle aree più densamente edificate d’Italia, dove il consumo di suolo vede oltre la metà del territorio occupato da località abitate e produttive.

In questo contesto una piccola realtà agricola ha deciso di scommettere sul recupero dei valori etici e sostenibili, portando avanti il concetto di filiera corta, sostenendo il modello di vendita a km 0 e realizzando un punto d’incontro per gli abitanti, dove bambini, giovani, adulti e anziani possono incontrarsi e confrontarsi nelle diverse attività proposte sul campo. Tale sistema aziendale e la volontà di pensare a un’opera contemporanea e sostenibile sono i cardini del progetto.

Il padiglione è un sistema formato da un’architettura semplice: due volumi leggermente ruotati fra di loro a seguire la conformazione naturale del terreno, sostenuti da un basamento seminterrato che agisce anche da bordo verso il pendio retrostante. L’acqua e il sole sono i due elementi che attivano il processo di sostenibilità. Le acque meteoriche vengono convogliate in due vasche di prima pioggia, serbatoi di accumulo dotati di pompe per l’estrazione dell’acqua per l’irrigazione dei campi che daranno i frutti che verranno venduti direttamente o trasformati e poi venduti; il sole alimenta l’impianto tecnologico dell’azienda e favorisce il microclima dell’edificio. Orientato nord-sud, è dotato verso sud di due portici che permettono l’ingresso della luce solare nel periodo invernale mentre lo riparano nel periodo estivo. Questo offre un microclima adeguato in relazione alle varie temperature del luogo ricorrendo al minimo all’utilizzo di impianti per il raffrescamento e il riscaldamento. Il padiglione è dotato di pompa di calore e di impianto fotovoltaico.

L’edificio, in calcestruzzo e legno, si sviluppa in orizzontale per garantire la facilità di utilizzo. I portici sono realizzati con casseri in legno pressato che restituiscono al cemento una texture che rimanda alle murature irregolari tipiche delle case contadine. I serramenti sono arretrati e protetti dai portici e generano continuità tra interno ed esterno. Ogni locale è contraddistinto da un tetto in legno concepito come un grande “cappello” che custodisce gli spazi sottostanti. Il primo volume a pianta rettangolare accoglie lo spazio vendita con la cella frigorifera, a fianco uno spazio libero per un’ampia flessibilità d’uso, un ambiente con doppio affaccio: verso sud, attraverso una grande vetrata, si vedono i campi coltivati e verso nord le chiome degli alberi della parte in pendio a bosco. Il secondo volume ospita tutti gli spazi di servizio, i servizi igienici a diretto contatto con lo spazio polifunzionale, un piccolo ufficio, il locale trasformazione prodotti e gli spogliatoi per gli addetti (foto di Marcello Mariana).

di Danilo Premoli – Office Observer
 

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