Tutti in groppa al Leoncavallo

Data:

Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano, dopo 30 anni e rotti di occupazione abusiva e 135 tentativi di trasloco forzato andati buchi, ha scatenato reazioni economiche, sociali e politiche. Economiche in quanto il titolo Brioschi, società quotata attraverso cui la famiglia milanese Cabassi possiede l’immobile occupato, ha festeggiato abbondantemente in Borsa. Sociali, con i numerosi commenti di rappresentati più o meno privati di quartiere: gli uni che criticavano il depauperamento del valore social e culturale conseguente alla chiusura del centro, gli altri che festeggiavano per la lotta al degrado che il centro sociale si sarebbe portato appresso. E infine politiche, con partiti di maggioranza trasudanti orgoglio per l’ordine ricostituito, e con le opposizioni gementi per la censura alla “cultura” alternativa e schiumanti per l’ennesima operazione di “distrazione di massa” portata a termine dal Governo.

Scendiamo di sella dal Leoncavallo e vediamo un attimo di riportare sulla terra la questione. Primo, lo sgombero e la restituzione ai legittimi proprietari dell’immobile occupato è un atto giusto. In sé! A prescindere dalla natura degli occupanti. Secondo, l’Italia – ho controllato – è ancora uno stato di diritto, pur con tutte le sue imperfezioni. Per far valere i propri diritti ci si rivolge alla magistratura, non con suppliche al regnante di turno, come nell’antico regime o nella Russia di Putin. A eseguire lo sfratto è stato un ufficiale giudiziario, mica il “Podestà”. Certo con il supporto della forza pubblica, in questi caso necessario a prescindere. Insomma, i motivi per gonfiare i petti o puntare gli indici sono pochini…

E per quanto riguarda il valore sociale e la cultura? Qui la questione si fa più complessa e personale. Su Requadro abbiamo sottolineato più volte come ancora non esistano metriche condivise, coerenti e strutturate per calcolare e comparare il valore sociale di iniziative economiche. In altre parole ancora non esiste un metro con cui misurare se il Leoncavallo produca maggior valore sociale di un oratorio, di una biblioteca pubblica o di un parco.

Per ciò che riguarda la produzione culturale poi, parliamone… Io sono stato un paio di volte al Leonca a fine anni ’90, quando ero uno studente universitario fuori sede. In entrambi i casi ad assistere a concerti di gruppi che non suonano neanche più. Mi divertii tantissimo: si pogava a bestia! E allora, che c’avevo il fisico e vent’anni, era una cosa che faceva parte del piacere del concerto.

Il resto del Leoncavallo, sinceramente, mi sembrò un posto triste e malinconico; una specie di riserva indiana che descriveva un mondo operaio che già allora si era praticamente estinto, con lo sguardo rivolto al passato, senza la capacità di evolversi e di guardare oltre.

Oggi siamo immersi nell’Intelligenza artificiale, nell’economia dell’informazione, nella globalizzazione. Temi su cui vale la pena ragionare e confrontarsi, con idee nuove e anche alternative. Davvero l’arricchimento culturale e sociale arriverebbe dalla ripetizione di vecchi schemi e slogan, che erano già vecchi di vent’anni nei ’90, quando quelli della mia generazione li ripetevano a pappagallo senza pensare cosa significassero davvero?

In ogni caso, se in effetti ci sono persone che ritengono questa la via giusta e che ciò che offrono i centri sociali sia davvero un valore importante, hanno tutto il diritto di ricrearsi il loro luogo di riferimento altrove. Mi permetto solo di suggerire ai leoncavallini di compiere il gesto più dirompente e rivoluzionario che per loro si possa fare: pagare l’affitto!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Related articles

Monza al centro del mondo con il GP

Il Gran Premio da sempre volàno di crescita per il territorio di Monza e Brianza e, a cascata,...

Dal fascino del red carpet milioni in arrivo per la Serenissima

Si sono accesi i riflettori sull’82ª Mostra del Cinema di Venezia, la kermesse nata nel 1932 come sezione...

Kerakoll acquisisce l’emiratina Pac Technologies, i legali nell’operazione

BonelliErede ha assistito Kerakoll nell'acquisizione del 100% del capitale sociale di Pac Technologies Llc, con sede a Dubai (Emirati...

A Monza prezzi delle case in calo ma il mercato resta tra i più cari d’Italia

Gli appartamenti in vendita a Monza hanno un prezzo medio richiesto di 358.917 euro, in calo dell'1% rispetto...