Trasparenza, efficienza e innovazione nel settore pubblico: le criticità del nuovo Codice appalti

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Il Codice degli Appalti a un anno dalla sua entrata in vigore e l’esigenza di un correttivo sono stati al centro del confronto che si è avolto a Roma nella sede di BLB Studio Legale, in occasione della presentazione del nuovo Manuale Responsabilità e Risarcimento – Edizione 2024.

A discuterne sono stati l’avvocato Mario Benedetti, di BLB e l’onorevole Marco Simiani, componente della commissione Lavori Pubblici, dove proseguono le audizioni per mettere a punto l’atteso Correttivo richiesto da più parti, l’ultima in ordine di tempo Confindustria.

Come ha ricordato Benedetti, a soli 7 anni dalla riforma precedente il Legislatore ha sentito l’esigenza di intervenire per rispondere alle nuove esigenze emerse dal quadro pandemico, con la necessità di rilanciare l’economia con nuovi principi, come quello del risultato e il bisogno di ridare fiducia alla PA, eliminare la burocrazia difensiva e riscrivere i termini della ‘colpa grave’, tutti principi che hanno riaperto il mercato. Anche l’entrata in vigore della digitalizzazione, nonostante le difficoltà, dal 1° gennaio 2024 allo scorso giugno ha doppiato già i dati del 2023, indicando una strada da percorre, ma senza forzare troppo la mano.

Il 1° luglio si è aperto un tavolo tecnico e adesso il Consiglio dei Ministri porterà alcune osservazioni: i temi da discutere sono l’abbassamento della soglia delle procedure aperte dirette per riaprire le gare con procedura ordinaria, la questione dell’equo compenso ai tecnici (Anac e Tar non sono concordi su questo punto), le regole relative all’esclusione.

La prossima settimana la Commissione parlamentare lavori pubblici inizierà a votare le risoluzioni, ha specificato l’onorevole Simiani, consci che si tratta di uno strumento che muove centinaia di milioni di euro e un’economia che ha bisogno di strumenti certi per programmare la propria attività. Tra i temi sottolineati da Simiani ci sono la qualificazione dell’impresa per dare la possibilità anche alle piccole imprese di partecipare ai lavori, l’accordo sui prezzi e la questione del subappalto, le spese inerenti la formazione e i materiali che vengono utilizzati per la sicurezza devono essere detassati. Per ultima, la questione delle soglie da porre a 2,5 milioni di euro.

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