ACC Naturale Architettura Cristiana Catino e Negozio Blu Architetti (Gustavo Ambrosini, Paola Gatti, Carlo Grometto), già progettisti del primo Eataly, hanno concepito un’architettura-simbolo per dare forma alla visione strategica di Green Pea: un edificio altamente sostenibile, un manifesto costruito con nuove tecnologie e materiali naturali per trasmettere, attraverso l’architettura, l’idea di rispetto dell’ambiente e armonia con la natura. Commissionato da Eataly Real Estate, Green Pea è l’ultimo tassello della riqualificazione dell’area ex-industriale Carpano Lingotto, un progetto cardine del processo di rigenerazione che interessa l’area sud di Torino.
Definito da una trama di materiali naturali e permeato di luce e vegetazione, il volume organico di Green Pea, dalla particolare forma sfaccettata, si sviluppa su cinque piani per 25 metri di altezza in continuità con il filo edilizio esistente e prolungando la facciata di Eataly; l’orientamento nord-sud e la forma svasata dell’ultimo piano sono studiati per adattarsi alle condizioni climatiche ed ambientali e garantire la migliore distribuzione dell’irraggiamento solare.
L’involucro esterno è costituito da un doppio livello di superfici. Un guscio esterno di lamelle frangisole in legno (sostenuto da una nervatura in acciaio) fa da filtro tra interno ed esterno e permette all’edificio di respirare e di proteggersi dal sole. Le lamelle, termotrattate per l’uso esterno, sono state realizzate in legno di abete recuperato dalle foreste della trentina Val di Fiemme e del Bellunese, distrutte dalla tempesta dell’ottobre 2018 e dalle quali tradizionalmente si ricavava il legno per le tavole armoniche degli strumenti. Il guscio interno invece è sezionato dai grandi tagli delle superfici vetrate che inondano di luce naturale gli spazi. La struttura portante, in acciaio, è interamente montata a secco tramite bullonature, in modo da essere smontabile e rimovibile facilmente, consentendone l’allungamento del ciclo di vita.
Attraverso la trama delle facciate in legno si inserisce la vegetazione, che diventa vero e proprio materiale architettonico. Il verde, non usato in maniera mimetica, si sviluppa da un sistema di terrazze in cui sono piantumate piante ad alto fusto in grandi vasche. La vegetazione è stata selezionata per essere idonea al clima, privilegiando piante autoctone e flora italiana. In questa parte della città, pesantemente industrializzata nel corso del Novecento, il verde torna così a giocare un ruolo e a leggersi nel tessuto urbano.
Il layout dei vari piani crea spazi flessibili e immediata riconoscibilità dei percorsi in relazione con il verde; per le finiture sono stati selezionati materiali innovativi nei settori della sostenibilità e del comfort. Dal punto di vista impiantistico Green Pea offre un ampio panorama delle diverse modalità di produzione di energia attraverso fonti rinnovabili: pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici, pannelli solari, mini pale eoliche, fino a pavimenti piezoelettrici che consentono il recupero dell’energia cinetica generata dal passaggio degli utenti. Gli impianti sono intenzionalmente lasciati a vista anche per ricordare le origini industriali del sito. L’insieme di queste strategie ambientali attive e passive ha consentito di classificare l’edificio in Classe A3 Nzeb Nearly Zero Energy Building (foto di Fabio Oggero).
di Danilo Premoli – Office Observer