Scott Minerd di Guggenheim Partners ha dichiarato che con un budget di 10.000 dollari e un orizzonte a 5 anni, investirebbe sicuramente nel real estate piuttosto che in arte o in azioni (Marketwatch)
L’alta pressione fiscale dello stato di New York è costata parecchio sia alla città che allo stato stesso, difatti lo stato di New York ha registrato un’emigrazione media annua di 28.700 (0,3%) residenti parziali (persone che rimangono a New York per un periodo inferiore a un anno). Negli ultimi 5 anni, fino al 2020, la categoria che comprende il maggior numero di trasferimenti è stata quella dei coniugati, che hanno lasciato New York a un tasso doppio rispetto a tutti gli esaminati e cinque volte superiore ai single, il che indica una marcata migrazione di baby boomer. I coniugati che guadagnano tra i 100.000 e i 500.000 dollari all’anno rappresentano il maggior numero di partenze.
Nel 2019, circa il 3% dei contribuenti di New York che hanno pagato l’imposta sul reddito delle persone fisiche era residente parziale. Circa il 23,3% dei residenti parziali aveva un reddito di almeno 100.000 dollari, contro il 18,7% dei residenti annuali. I non residenti rappresentano il 10% dei contribuenti, ovvero circa 1,1 milioni di dichiarazioni dei redditi, responsabili del 15% dell’imposta sul reddito delle persone fisiche riscossa dallo Stato di New York. Quasi il 50% di tutti i contribuenti con redditi pari o superiori a 1 milione di dollari erano non residenti. (Bloomberg)
Nel frattempo, i dati immobiliari di aprile e maggio mostrano come il mercato immobiliare statunitense si sta indebolendo. Le vendite di nuove case sono scese del 19%, raggiungendo il livello più basso dall’aprile 2020. Circa il 19% degli annunci ha registrato una riduzione del prezzo nell’ultimo mese. L’offerta è in aumento, mentre richieste di mutui e vendite sono in calo. Una flessione non dovuta alla stagionalità o ad un “periodo no”. La domanda si sta ritirando, a fronte di tassi ipotecari che hanno subito un’impennata. (Fortune)
Le plusvalenze non realizzate rappresentano oggi più del 50% della ricchezza degli americani più ricchi, quelli con un patrimonio netto di almeno 100 milioni di dollari.
Jp Morgan ritiene che l’inflazione stia raggiungendo il suo picco e prevede una decelerazione durante il resto del 2022. Il rischio è che la politica della Federal Reserve sia troppo aggressiva nel favorire questo processo, con il risultato che la crescita economica rallenti troppo bruscamente e porti l’economia in recessione.
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