Nel secondo trimestre del 2024, il tasso di sforzo per gli affitti è salito del 2,6%, passando dal 27,5% al 30,1% del reddito familiare. Secondo idealista, questo aumento è dovuto alla crescente domanda di affitti, specialmente nelle città metropolitane e universitarie. Tuttavia, il tasso di sforzo per l’acquisto di case rimane stabile al 19,5%.
Il tasso di sforzo misura il peso economico della casa sul reddito familiare. Idealista ha utilizzato dati sui prezzi degli affitti e sui redditi familiari per calcolare questo indice; per l’acquisto, il calcolo considera un mutuo tipico aggiornato secondo i tassi di interesse pubblicati dalla BCE.
Variazioni regionali
Massa guida la classifica delle città con il tasso di sforzo più alto per l’affitto, raggiungendo il 46,6%. Anche Venezia, Napoli, Milano, Firenze e Roma registrano percentuali superiori al terzo del reddito familiare. Biella e Terni sono le città più economiche con percentuali attorno al 13%.
Nel secondo trimestre, molte città hanno visto un aumento del tasso di sforzo per l’affitto. Vicenza ha registrato l’aumento più alto del 9,8%, mentre Milano ha visto un calo dell’1,5%. Messina, Bolzano e Massa hanno registrato le riduzioni più significative.
A livello provinciale, Bolzano ha il tasso di sforzo più alto per l’acquisto (38,9%), seguita da Imperia e Savona. In 69 province, il tasso di sforzo è inferiore alla media nazionale, con Caserta e Biella che registrano i valori più bassi.
Acquisto di case
Per l’acquisto di case, in 34 capoluoghi il tasso di sforzo supera la media nazionale del 19,5%, con Venezia al primo posto (39,5%). Roma e Milano presentano tassi elevati ma al di sotto della soglia critica del 33%.
