Studio Inzaghi con Risanamento per Montecity Rogoredo

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Studio Inzaghi, con un team composto dal managing partner Guido Alberto Inzaghi e dal partner Tommaso Fiorentino, ha assistito Risanamento nei giudizi di primo grado al Tar Lombardia e di secondo grado innanzi al Consiglio di Stato – avviati a seguito dei ricorsi di Immobiliare Ametista che aveva chiesto l’annullamento dell’atto integrativo dell’accordo di programma Montecity – Rogoredo.

L’atto integrativo dell’accordo – sottoscritto il 17 maggio 2021 e ratificato con delibera del Consiglio comunale di Milano n. 42 del 27 maggio 2021 – nonché il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (cd. Paur) rilasciato il 12 luglio 2021, hanno per oggetto la trasformazione urbanistica di un vasto compendio di aree dismesse situate nella parte est del Comune di Milano, dove originariamente erano insediati i complessi industriali Montecatini – Edison e le acciaierie Redaelli.

Tale trasformazione è volta alla riqualificazione ambientale ed urbana delle aree inserite nell’area denominata “Montecity – Rogoredo”, mediante la creazione di un nuovo quartiere cittadino, caratterizzato da un mix di funzioni residenziali, commerciali e ricettive, con una assai significativa presenza di servizi, tra cui un grande parco urbano, attrezzature per lo sport e il tempo libero, nonché con l’insediamento di funzioni strategiche, quali una nuova sede del Conservatorio di Milano, il Museo del Bambino e un’Arena polifunzionale, denominata Arena Pala Italia Santa Giulia (progettata da David Chipperfield Architects e Arup e i cui lavori sono in stato di avanzata esecuzione), destinata a ospitare le competizioni maschili di hockey sul ghiaccio e la cerimonia di apertura delle competizioni paralimpiche delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026.

Attraverso i giudizi in oggetto, Immobiliare Ametista, proprietaria della Galleria Borromeo, centro commerciale situato a qualche chilometro di distanza dall’area urbana in oggetto, sosteneva l’illegittimità delle scelte urbanistiche compiute dall’amministrazione comunale di Milano, sia in merito allo “stesso bacino di utenza” sul quale andranno ad incidere le nuove superfici commerciali e sia per possibili “problemi viabilistici”.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), definitivamente respingendo le contestazioni della Immobiliare Ametista, ha sostenuto la piena legittimità della complessa operazione urbanistica anche in relazione alla qualificazione dell’Arena Pala Italia quale attrezzatura privata di interesse generale (come tale esclusa dal computo della superficie lorda – sl – assentita), che risponde alla duplice funzione di essere struttura non solo essenziale ai fini dell’assegnazione dei giochi olimpici 2026, ma anche in grado di garantire elevati standard operativi e prestazionali che consentiranno in futuro di ospitare anche molte altre manifestazioni di livello internazionale, restituendo a Milano un impianto di cui era priva dalla chiusura, nel 1985, del Palazzetto dello Sport.

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