Aumentano del 3,7% i prezzi e del 10,1% la richiesta di immobili tenendo come riferimento maggio 2024: il capoluogo piemontese diventa sempre più appetibile come città e gli investitori vedono sempre più potenziale.
E’ questo ciò che è emerso dall’incontro organizzato da Aspesi Torino in collaborazione con Immobiliare.it e Intesa Sanpaolo
Anche le locazioni hanno conosciuto un incremento rilevante dei prezzi e della domanda nei 12 mesi, con i canoni che hanno fatto segnare un +11,4%, attestandosi sugli 11,3 euro/mq, e un interesse in crescita del 7%.
Le zone più gettonate sono il centro (dove il costo al mq si aggira intorno ai 3700 euro), la zona della Crocetta, definita il “salotto buono” della città, le aree collinari, che offrono spazi verdi e ampi e infine le zone adiacenti alle stazioni dei mezzi di trasporto.
A livello di ciclicità delle transazioni, nel 2022 la città aveva recuperato il volume di compravendite di vent’anni prima, mentre nel 2023 ha seguito il trend italiano calando da 16.125 a 14.880.
Il calo delle compravendite è dovuto, oltre alla generale situazione economica sfavorevole, all’aumento di interesse per l’affitto, salito con una media del 4,5% tra bilocali e trilocali.
Un problema che affligge il mercato immobiliare torinese è quello della classe energetica delle abitazioni, dal momento che la domanda di immobili nuovi ed energeticamente avanzati non ha una corrispondente offerta della stessa mole (in certe zone l’offerta di case di classe energetica A e B non arriva neanche al 2%).