Il Comune di Milano fa un passo indietro sul Salva Milano, il disegno di legge che avrebbe dovuto far ripartire la città dopo il blocco dell’urbanistica causato dalle inchieste. Il motivo è la nuova inchiesta avanzata dalla procura meneghina che ha portato in carcere Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex membro della Commissione paesaggio, coinvolgendo Abitare In e Assimpresil Ance.
“Gli elementi di novità, e purtroppo di maggiore gravità, descritti negli atti di accusa inducono questa amministrazione a non sostenere più la necessità di proseguire nell’iter di approvazione della proposta di legge cosiddetta Salva Milano”, sottolinea l’amministrazione comunale, che considera la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario.
A differenza di quanto sembra emergere leggendo i principali quotidiani in edicola l’amministrazione comunale non ha alcun potere sul Senato e non può decidere di ritirare il disegno di legge. La realtà è che sul provvedimento, già vittima di fuoco amico da parte del Pd in fase si conversione in legge nell’aula di Palazzo Madama, è stata messa una pietra tombale. Lo stop è arrivato direttamente dal segretario del Partito democratico, Elly Schlein: “Dopo i gravi fatti emersi oggi dalla magistratura è evidente che non ci sono le condizioni per andare avanti”.