Periti: multidisciplinarietà per trasformare le Cer da idea promettente a realtà consolidata

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Torino ha ospitato un incontro tecnico sulle Cer, le Comunità energetiche rinnovabili. “Realtà della CER nazionale nella transizione energetica“, organizzato dall’ordine dei periti industriali di Alessandria, Asti e Torino, ha riunito esperti del settore, rappresentanti degli ordini professionali e specialisti di energia per discutere di normative, tecnologie e prospettive di sviluppo delle Cer.

A dare il via ai lavori sono stati Pietro Umberto Cadili Rispi, presidente dell’ordine dei periti Industriali di Alessandria, Asti e Torino, Giovanni Esposito, presidente del Cnpi, Giuseppe Ferro, presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Torino, e Luca Asvisio, presidente dell’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Torino. L’obiettivo? Far emergere il valore delle Comunità Energetiche come strumento concreto per incentivare la produzione e la condivisione di energia pulita e locale, con vantaggi diretti per cittadini, imprese e professionisti.

È importante – ha detto il presidente Esposito – la sinergia tra le professioni tecniche per affrontare le sfide energetiche. I periti industriali hanno dato vita al progetto PerCerto, convinti possa rappresentare una soluzione per l’implementazione delle CER su scala nazionale, al cui successo contribuiscono un quadro normativo chiaro e una regolamentazione efficace”. Dopo un excursus su quanto fatto per le lauree professionalizzanti, Esposito ha evidenziato la necessità di formazione specifica per garantire la professionalità e la competenza degli operatori coinvolti nelle comunità energetiche.

A portare una visione più tecnica è stato Sergio Olivero dell’Energy Center del Politecnico di Torino, che ha descritto le CER come “motori di un’economia sostenibile”, a patto che possano contare su un’infrastruttura digitale evoluta e su una governance trasparente. Il futuro? Piattaforme digitali avanzate basate su Intelligenza Artificiale e IoT, capaci di ottimizzare la produzione, l’accumulo e il consumo dell’energia, evitando che il controllo del mercato resti nelle mani delle grandi utility. Un esempio concreto di questa evoluzione è ConcerNet, la prima Meta-CER italiana, che dimostra come sia possibile creare federazioni di Comunità Energetiche in grado di competere in modo più equo con le grandi aziende del settore energetico. Un altro aspetto chiave riguarda le regole e i benefici fiscali. Paola Aglietta, esperta in fiscalità energetica, ha illustrato le diverse forme giuridiche attraverso cui è possibile costituire una CER, evidenziando i vantaggi economici per i membri, sia in termini di risparmio sui costi energetici che di possibili incentivi e detrazioni fiscali.

Amos Giardino, vicepresidente vicario del Cnpi, ha ricordato che l’impegno dei periti industriali sulle CER non nasce oggi: già nel 2021, con il progetto Illuminare la Speranza, il CNPI ha promosso in tutta Italia la conoscenza di questo modello energetico, arrivando poi a creare PerCerto, una cooperativa senza scopo di lucro che aiuta i professionisti a entrare in questo mercato in forte crescita.

L’incontro di Torino ha lasciato un messaggio chiaro: la transizione energetica richiede collaborazione tra competenze diverse – tecniche, fiscali e legali – per creare modelli di energia sostenibile a misura di comunità. L’approccio multidisciplinare e il coinvolgimento di professionisti qualificati sarà la chiave per trasformare le Cer da un’idea promettente a una realtà consolidata in tutto il paese.

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