Per l’inverno la sfida è riscaldare casa senza mandare in fumo il conto corrente

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Il calendario di accensione dei riscaldamenti varia in base alla zona climatica del comune di residenza: il primo appuntamento è il 15 ottobre, quando gran parte del nord Italia potrà riattivare gli impianti fino al 15 aprile, per un massimo di 14 ore giornaliere.

In tutto il paese la temperatura massima consentita nelle abitazioni resta fissata a 20°C, con una tolleranza di due gradi. Gli impianti potranno funzionare tra le 5 e le 23, salvo diverse disposizioni locali.

Dopo i rincari record degli ultimi anni, cresce quindi l’attesa per capire quanto peseranno le prossime bollette. Le prime proiezioni parlano già di nuovi aumenti significativi sulle tasche degli italiani, tanto che secondo Federconsumatori la spesa media per nucleo familiare raggiungerà i 2.981 euro, tra bollette, Tari, riscaldamento, libri scolastici e spese sanitarie. 

Secondo Confedilizia, dal 2015 a oggi l’inflazione è cresciuta del 23%, ma nello stesso periodo il prezzo dell’elettricità è salito del 74%, quello del gas di oltre il 39% e quello dell’acqua del 47,6%. Un trend che continua a incidere sui consumi domestici.

Le cause dei rincari vanno ricercate nel contesto geo-economico internazionale: il conflitto tra Russia e Ucraina ha costretto molti paesi europei, Italia compresa, a diversificare le forniture energetiche, con inevitabili ripercussioni sui costi.

E i prossimi mesi non promettono sollievo, anzi. Secondo le simulazioni di Facile.it, entro la fine del 2025 la bolletta della luce potrebbe aumentare del 30%, mentre quella del gas del 37%, con un esborso medio aggiuntivo stimato in 250 euro all’anno per famiglia.

A incidere sono le quotazioni all’ingrosso, condizionate dalla situazione politica internazionale, dalle difficoltà di approvvigionamento e dai consueti picchi stagionali di domanda. Anche gli aggiornamenti trimestrali del mercato tutelato non aiutano: nel trimestre luglio–settembre si registra un incremento dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti, con una spesa annua destinata a crescere del 16,2%.

Per difendersi dai rincari, le famiglie con Isee basso possono accedere ai bonus sociali su luce e gas, ma anche il 2025, secondo gli esperti, si preannuncia come un anno esoso sul fronte energetico.

Certo, si può cambiare operatore e cercare il più conveniente, ma farlo è di fatto complicato se non si è del mestiere, perché il mercato dell’energia assomiglia a una giungla fatta di sigle decisamente difficili da decifrare.

La sfida del 2025, in definitiva, è uguale a quella dello scorso anno e di quelli precedenti: cercare di scaldarsi decorosamente, ma senza rischiare di bruciare il conto corrente.

 

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