Per le infrastrutture strategiche e prioritarie necessari investimenti per 450 mld

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Una situazione a due facce per il settore delle costruzioni, caratterizzato per un verso da una riduzione degli investimenti nel rinnovo residenziale prevista per il 2024 a -26,5% e, per altro verso, da un andamento positivo degli investimenti in opere pubbliche previsto in crescita del 11,4%, e a seguito di una crescita registrata nel 2023 pari al 19,8%. Una macrofotografia molto nitida che indica con chiarezza quanto la tenuta del settore, l’andamento economico del paese e le opportunità per le comunità territoriali risiedano in misura rilevante nell’andamento degli investimenti infrastrutturali.

Questa la prima evidenza del 36° rapporto congiunturale Cresme presentato presso la sede dell’Ance a Roma durante il convegno “Infrastrutture sostenibili e sviluppo economico e sociale” organizzato da AIS – Associazione infrastrutture sostenibili.

“Le infrastrutture possono trainare una nuova stagione di sviluppo con moltiplicatori potenzialmente enormi – ha dichiarato il presidente AIS Lorenzo Orsenigo -. Secondo un rapporto della Camera dei deputati dello scorso agosto, il volume degli investimenti necessari alla realizzazione di infrastrutture strategiche e prioritarie sfiora i 450 miliardi di euro. Ma le nuove generazioni ci chiedono di operare secondo nuovi paradigmi e obiettivi. Dobbiamo rispondere con opere progettate e realizzate guardando ai loro effetti sociali e ambientali. In un Paese come il nostro, esposto a rischi sismici e idrogeologici, il cambiamento climatico gioca un ruolo determinante nella pianificazione, progettazione, costruzione e gestione delle infrastrutture, sia grandi che piccole e non solo come opere fisiche ma anche come vettori per la produzione di servizi essenziali per persone, famiglie e imprese, supportando così la qualità della vita e uno sviluppo di lungo periodo”.

Opere a rischio cantierizzazione per 9 mld

Nell’immediato, secondo le stime di Ance a inizio anno era di 9 miliardi di euro il valore delle opere pianificate in sede PNRR a rischio di mancata o ritardata cantierizzazione.  Garantirne la realizzazione assicurando una virtuosa continuità tra la fase di programmazione e quella della costruzione è secondo AIS una priorità strategica per il Paese per la quale molto può fare l’adozione di un approccio fortemente orientato alla sostenibilità, delle opere in quanto tali e degli effetti che le opere sono in grado di generare per l’economia dei territori.

L’impegno di AIS e dei suoi soci è quindi quello di mettere in campo tutte le competenze e conoscenze disponibili per sostenere imprese e stazioni appaltanti, con strumenti e metodologie che, a partire dai bandi, riconoscano e diano valore a requisiti di sostenibilità. Vanno in questa direzione i Position Paper pubblicati dall’associazione, elaborati con il contributo di centinaia di professionisti, quali stakeholder engagement, per promuovere un dialogo virtuoso, in particolare sul territorio, con i portatori di interesse, Cantiere Sostenibile, per offrire un vademecum destinato a diventare PdR (Prassi di Riferimento) adottata da UNI (Ente italiano di Normazione) e Life cycle assessment per garantire la sostenibilità degli approvvigionamenti.

“La sostenibilità non solo non è più un costo ma diventa fattore abilitante in grado di ridurre il ‘time to market’, ovvero i tempi per portare a compimento le grandi opere. Ed è necessario, per garantire tempi di costruzione e qualità delle opere, che si prevedano nell’ambito della Direzione lavori competenze multidisciplinari e una figura dedicata alla verifica degli obiettivi di sostenibilità, così come le stazioni appaltanti debbono dotarsi e attuare monitoraggi e controlli di tipo tecnico. In fase di gara, appare utile nella selezione delle imprese ricorrere a premialità per chi opererà sulla base di protocolli e sistemi di rating o facendo riferimento alla PdR UNI sul cantiere sostenibile, attualmente in fase di approvazione.” Ha aggiunto Orsenigo.

In occasione dell’incontro, AIS ha formulato una serie di proposte semplici e di facile attuazione. Per quanto riguarda la fase di gara e di affidamento dei lavori:

  • i disciplinari tecnici delle nuove gare devono pretendere il pieno rispetto dei principi della sostenibilità e dei CAM nelle fasi della progettazione esecutiva sia dell’opera che del cantiere, richiamando la piena applicazione e il raggiungimento previsti dagli eventuali protocolli utilizzati nella fase di progettazione.
  • in assenza di un indirizzo e di obiettivi previsti dai protocolli di sostenibilità le stazioni appaltanti debbono richiedere il mantenimento dei livelli di sostenibilità previsti attraverso il pieno rispetto dei principi del DNSH.
  • prevedere nei bandi clausole di premialità di punteggio per chi opererà sistemi di rating di respiro internazionale, come ad esempio nel caso di Envision o della PdR UNI sul cantiere sostenibile attualmente in fase di approvazione.

Per quanto riguarda la fase di cantierizzazione:

  • va favorita il ricorso a una Direzione lavori integrata con competenze multidisciplinari o attraverso l’affiancamento di una figura dedicata alla verifica degli obiettivi di sostenibilità;
  • diventa essenziale dotarsi di monitoraggi continuativi di verifica che debbono essere gestiti direttamente dalle stazioni appaltanti o da società certificate terze, indipendenti dalle imprese;
  • si auspica da parte delle stazioni appaltanti la dotazione di strumenti di controllo di tipo tecnico essenziali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità durante il processo di realizzazione.

La sfida secondo AIS è quella di cogliere una straordinaria occasione, non solo legata agli investimenti previsti dal PNRR ma anche a investimenti strategici come quelli previsti dal Giubileo per oltre 3,5 miliardi di euro distribuiti su 35 Comuni del Lazio.

Le infrastrutture sostenibili possono generare un enorme valore aggiunto per il paese. Per realizzarle occorre un maggiore sviluppo del partenariato pubblico-privato, oltre che un ruolo più attivo della finanza, tema quest’ultimo oggetto degli interventi del consigliere AIS e vicepresidente Ance Piero Petrucco e del responsabile sviluppo strategico e Esg di F2i Alberto Ponti.   Nella pianificazione, progettazione e realizzazione delle infrastrutture, infatti, molto spesso il mondo dell’ingegneria e quello della finanza si relazionano ancora troppo poco nell’affrontare la sfida della sostenibilità.

È quindi necessario, secondo Ais, integrare meglio le valutazioni di questi due mondi, puntando alla condivisione di un linguaggio comune e approfondendo reciprocamente obiettivi e soluzioni.

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