Il mercato immobiliare italiano sta attraversando una fase di trasformazione. La visione tradizionale degli anni ’70, che considerava la casa un investimento sicuro, ha lasciato il posto a una prospettiva che vede la casa come un’opportunità strategica per migliorare la qualità della vita. Secondo un’analisi realizzata da Savills, gli acquirenti non si concentrano più solo su posizione o dimensione, ma sul tipo di vita che una proprietà può offrire. Il valore di un’abitazione è definito da ciò che abilita: comfort, connessione, comunità e uno standard di vita superiore.
Le nuove priorità di chi cerca casa
Le preferenze degli italiani per le nuove costruzioni evidenziano un marcato interesse verso specifiche caratteristiche:
• Credenziali green ed efficienza energetica: la motivazione principale che guida i futuri acquirenti verso una casa di nuova costruzione è la sua sostenibilità, indicata dal 25% del campione. L’efficienza energetica e l’accesso alla natura sono visti come elementi essenziali per il benessere quotidiano. La riduzione dei costi energetici e l’ottimizzazione tecnologica sono fattori importanti.
• Ecosistemi abitativi integrati: le persone sono attratte da soluzioni residenziali che offrono ecosistemi abitativi completi, con servizi che vanno dalle aree fitness ai servizi di concierge. La qualità costruttiva e i servizi all’interno dell’edificio rappresentano la seconda ragione di acquisto (23%), seguiti dalla comodità di evitare lavori di ristrutturazione (21%).
• Tecnologia e automazione: la sostenibilità e la tecnologia sono considerate irrinunciabili, in particolare per gli acquirenti under 35. La domotica intelligente orientata al benessere è un elemento distintivo per gli over 65. Le colonnine per la ricarica elettrica sono una priorità per la fascia 36-45 anni.
• Spazi esterni: gli acquirenti sono sempre più esigenti riguardo agli spazi esterni privati, considerati essenziali dal 67% degli under 35 e da oltre il 60% degli over 65.
• Quartiere e servizi: la qualità dell’area o del quartiere, le connessioni con il trasporto pubblico e i servizi nel quartiere sono fattori chiave. La vicinanza alla famiglia e un quartiere di supporto sono prioritari per gli over 65. Il parcheggio privato o un garage è considerato un elemento irrinunciabile da tutte le fasce d’età. Aree come i coworking o le business room risultano costantemente le meno prioritarie.
• Preferenza urbana con crescita leisure: la maggior parte degli intervistati desidera vivere in una località urbana, con il 100% della coorte under 35 che esprime questa preferenza. Tuttavia, le località leisure come la campagna, la montagna o il mare sono più popolari tra la coorte 46-65, indicando un crescente interesse per le seconde case.
Il Gap Tra Desideri e Capacità di Spesa
Nonostante le nuove priorità, gli acquirenti si confrontano con significative sfide economiche. La principale preoccupazione trasversale a tutte le fasce d’età è lo squilibrio tra il costo e la qualità della proprietà. Questa problematica affligge il 64% degli acquirenti under 35, il 46% di quelli tra 36 e 45 anni, e il 52% della fascia 46-65 anni. Anche per il gruppo più anziano, il 33% indica questo come un ostacolo. L’incertezza economica è una sfida aggiuntiva, in particolare per gli acquirenti tra 36 e 45 anni (38%). Per il gruppo over 65, l’incertezza sui tempi di consegna pesa notevolmente (38%).
Pertanto, per raggiungere gli standard abitativi desiderati, gli acquirenti sono spesso disposti a scendere a compromessi. Gli under 35 hanno talvolta dovuto accettare proprietà più piccole o non immediatamente disponibili. Sono disposti a sacrificare spazio, ma non sostenibilità, tecnologia o quartieri ben serviti. I 36-45enni sono disposti a rinunciare a parte dello spazio (42%) o ad attendere più a lungo per il trasloco (16%), ma non transigono su caratteristiche green, tecnologia o servizi essenziali. La fascia 46-65 anni è disposta a sacrificare spazio (35%) o a spostarsi in località meno centrali (16%), purché il quartiere rimanga ben collegato e ricco di servizi. Infine gli over 65 sono propensi a ridimensionare (12%) o a trasferirsi in aree più periferiche (31%), ma il parcheggio privato rimane un requisito irrinunciabile.