giovedì, Settembre 11, 2025

Nomisma: in Italia offerta immobiliare ancora rigida e domanda potenziale in crescita

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L’offerta immobiliare in Italia si presenta ancora rigida, malgrado la riduzione dei tassi di interesse e il progressivo allentamento dei criteri di concessione dei mutui da parte delle banche. Al contempo si registra una domanda potenziale in crescita per effetto di fattori strutturali e di un fabbisogno latente che si è sedimentato nel tempo.

Lo scenario è definito da Nomisma a commento dei dati rilasciati dall’Agenzia delle Entrate, che hanno registrato una crescita del +8,1% delle compravendite residenziali nel II trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2024. Pur in presenza di una variazione decisamente positiva, Nomisma ritiene che la ripresa delle transazioni avviatasi nel 2024 dopo il forte calo del 2023 abbia già toccato il picco e si avvii verso una fase di riduzione dei tassi di crescita, in concomitanza con l’evoluzione delle erogazioni di mutui e alla stabilizzazione attesa dei tassi di interesse.

Sul fronte della locazione, i dati rilasciati confermano un incremento contenuto del numero di nuovi contratti di locazione (+1,5%), trainati quasi esclusivamente delle nuove locazioni nei comuni ad alta tensione abitativa.

Le prospettive del settore immobiliare

Secondo le previsioni dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare realizzato da Nomismail secondo semestre 2025 si è però aperto all’insegna dell’incertezza che, sul mercato corporate, potrebbe riflettersi in una maggiore selettività degli investimenti e nella capacità degli stessi di generare reddito stabile.

I settori che meglio rispondono a questi criteri sono quelli delle infrastrutture digitali, del rent to buy nel residenziale, degli alloggi per studenti e della logistica. Nel segmento degli uffici, invece, l’interesse degli investitori è destinato a spostarsi verso la fascia alta del mercato, composta da immobili di qualità, conformi ai criteri Esg e in posizioni centrali, che continuerà a registrare buone performance, con bassi tassi di sfitto e crescita degli affitti. Per contro, per la fascia meno pregiata del segmento degli uffici si prevede un calo di interesse da parte dei locatari con conseguenti cali degli affitti.

Alla luce delle dinamiche rilevate, gli operatori immobiliari del settore retail intervistati da Nomisma confermano un clima di fiducia positivo nel comparto residenziale, sebbene con segnali di maggiore cautela rispetto all’anno precedente. Il saldo dei giudizi sui contratti di compravendita e locazione rimane in attivo, ma mostra un lieve ridimensionamento, segno di un mercato che, pur mantenendo una buona vitalità, inizia a risentire delle incertezze macroeconomiche e del progressivo indebolimento del potere d’acquisto delle famiglie. La domanda continua a essere percepita in crescita, soprattutto nel segmento della locazione, dove la pressione abitativa e la ridotta disponibilità di immobili spingono verso un aumento dei canoni. L’offerta, invece, è giudicata in ulteriore contrazione, sia per l’acquisto che per la locazione, accentuando le tensioni sul mercato. Relativamente al comparto non residenziale (uffici e negozi), gli operatori segnalano una domanda ancora contenuta e in lieve flessione, mentre l’offerta fatica a trovare collocazione, soprattutto nei contesti meno centrali o con caratteristiche non aggiornate alle nuove esigenze funzionali. La prospettiva di contrazione dei contratti, sia di acquisto che di locazione, riflette un mercato ancora in cerca di un nuovo equilibrio.

Secondo Elena Molignoni, responsabile dell’Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, “in un contesto di mercato sempre più segmentato, con forti differenze territoriali e tipologiche, si prevede una crescita degli acquisti per prima casa a fronte di un calo della quota di nuove abitazioni, anche a causa della contrazione strutturale della produzione edilizia. Al contempo, dovrebbe confermarsi la tendenza del settore più orientato alla conservazione del patrimonio esistente che all’espansione, con la riqualificazione residenziale che ha preso il sopravvento sulla nuova costruzione”.

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