Nhood con Caritas per il fondo Diamo lavoro

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Nhood services Italy comunica che l’ad Marco Balducci, e mons. Luca Bressan, presidente della fondazione Caritas Ambrosiana hanno concordato un protocollo d’intesa per la diffusione e promozione del fondo “Diamo lavoro”. I contenuti dell’intesa, che verrà siglata nei prossimi giorni, sono stati esaminati alla presenza dell’arcivescovo della diocesi di Milano, s.e. mons. Mario Delpini, e del direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti.

Diamo lavoro è un progetto della diocesi di Milano; costituisce la terza fase di un percorso avviato dopo le crisi economiche dello scorso decennio e rinnovato in occasione della pandemia da Covid-19. Il fondo offre formazione e accompagnamento al lavoro a persone disoccupate e in profonda difficoltà economica. Costituisce un’opportunità importante anche per imprenditori, professionisti e artigiani, società di fornitura e partner di servizi – a partire da quelli già inseriti nella filiera di Nhood -, che possono selezionare e accogliere nuovi lavoratori, offrendo esperienze di tirocinio formativo per un periodo fino a sei mesi.

Dal 2018 a fine 2021 sono state supportate in vario modo 781 persone e sono stati conclusi 657 tirocini, con una percentuale di assunzioni successive pari al 51%. Altri tirocini sono ancora in corso nel 2022. Le aziende iscritte al portale online del progetto loro dedicato sono 1.165.

Nhood comunica che l’invito ad aderire al fondo  è rivolto a tutti i partner commerciali e fornitori di Nhood gestiti direttamente dalla sede milanese dell’azienda; prossimo passo sarà l’estensione dell’invito alla catena di fornitura presente negli asset gestiti all’interno dell’area di pertinenza della Diocesi Ambrosiana, nello specifico il Centro Porte di Milano a Cesano Boscone, il Centro Rondò dei Pini a Monza, il Centro di Vimodrone e quello di Rescaldina.

Infine, sin da ora sono invitati ad aderire al progetto tutti i fornitori e i tenant che popoleranno il futuro Merlata Bloom Milano, lifestyle center, in costruzione tra il quartiere residenziale Uptown, Cascina Merlata e il distretto dell’Innovazione MIND.

“A Milano, e nel territorio diocesano, uno dei drammi più gravi è costituito dalla condizione di persone che sono alla ricerca di un lavoro, ma non posseggono adeguata qualificazione – ha affermato durante l’incontro monsignor Delpini, –. Tante persone modeste sperimentano questa condizione, che fa perdere autostima, le squalifica ai loro stessi occhi. Ne derivano non solo drammi personali, ma un rilevante costo sociale per la comunità. Desidero dunque ringraziare i promotori di questa intesa: la corresponsabilità sociale per il benessere della società è una delle forme più sagge di gestione e investimento per una realtà imprenditoriale. Noi, tramite Caritas, con l’ammirevole competenza che s’è creata nel settore della riqualificazione e dell’inserimento lavorativo di persone fragili, siamo a disposizione per andare oltre il luogo comune del cambiamento d’epoca, sondando e facendoci carico del malessere di chi è meno attrezzato per affrontare tale cambiamento”.

“Progetti come questo con Fondazione Caritas Ambrosiana sposano la nostra missione: “creare luoghi di vita” guidati dalla prossimità, dall’innovazione nel mestiere immobiliare e dai criteri di responsabilità sociale. Attraverso la rete di centri che gestiamo e attraverso i nostri progetti di sviluppo allarghiamo il nostro impegno di azione in una logica di inclusione sociale e valorizzazione dei talenti, con la volontà di creare degli ecosistemi economici virtuosi con cui interagire ogni giorno – commenta Balducci–. È questo quello che noi intendiamo quando parliamo di triplo impatto positivo: sulle Persone, sul Pianeta, sulla Prosperità”.

“Aderire al Fondo Diamo Lavoro vuol dire avere a cuore le sorti di un lavoratore che sta facendo fatica a rientrare nel mondo del lavoro, ma che può offrire ancora molto all’azienda che sceglie di metterlo alla prova – dichiara Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –. In questo modo si possono aiutare tante persone a ritrovare un ruolo attivo nella società, evitando che scivolino verso la povertà, e a raggiungere la dignità personale che il lavoro può garantire. La collaborazione tra imprese profit e soggetti del terzo settore non solo aiuta a contenere i costi umani delle fasi di crisi, ma contribuisce a rafforzare un clima di coesione sociale e comunitaria, dunque di stabilità e sicurezza, di cui si giovano anche la produzione e l’economia”.

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