Finalmente, dopo due anni di bassi volumi di vendita, il primo trimestre del 2020 ha mostrato un incremento nel numero delle vendite a New York grazie a una maggiore predisposizione dei venditori ad andare incontro al mercato, in parole povere a uscire con il prezzo giusto.
Va detto però che questo trend, basato solo sulle vendite effettive (rogiti registrati), non rispecchia fedelmente quello che è stato il recente cambiamento del mercato relativo all’esplosione della pandemia di coronavirus.
Un’occhiata ai numeri
Il primo trimestre del 2020 è iniziato bene, con un salto del 13,5% (anno su anno) del numero delle vendite, 2.407. In calo invece il prezzo mediano di vendita rispetto al primo trimestre dell’anno precedente -1,4% a $1.060.000. A causa del rallentamento delle vendite nella parte più alta alta del mercato, in calo sia il prezzo medio di vendita – 10,9% a $1.887.740 che il prezzo medio per piede quadrato – 12,9%. In crescita la negoziabilità al 7,2% rispetto al 6,9% del precedente anno, eguagliando così il terzo trimestre del 2012. Simile percorso anche per il tempo di permanenza di un immobile sul mercato, data la diminuzione del numero di unità disponibili legata alla ritrovata volontà di negoziazione dei venditori.
Il numero medio di giorni necessari alla vendita nel trimestre è stato il più alto degli ultimi 5 anni, aumentando di 16 giorni rispetto all’anno precedente attestandosi a 115 giorni. Con l’incremento del 13,5% nel numero di vendite e la flessione dell’8,4% del numero di unità disponibili sul mercato, primo declino per il periodo dal 2007, il ritmo del mercato si è mosso sensibilmente più velocemente. Il tasso di assorbimento si porta infatti a 7.6 mesi, 1.8 mesi più veloce rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Guardando i dati di Miller Samuel Inc. di marzo quello più critico è stato sicuramente la caduta del numero di immobili disponibili sul mercato. Questa flessione dell’8% ci indica che i venditori sono meno propensi ad affacciarsi al mercato data l’incertezza sul prossimo futuro derivata dallo scoppio della pandemia di coronavirus.
Il destino, a breve termine, del mercato immobiliare di Manhattan si basa su quanto tempo venditori ed acquirenti pensano che ci voglia alla pandemia per regredire.
Covid 19: a New York sempre meno ospedalizzazioni
Sono due i risvolti della recente storia del coronavirus a New York: incoraggianti progressi e una devastante perdita di vite, queste le parole del governatore dello stato Andrew M. Cuomo.
Nelle ultime due settimane il numero di pazienti ospedalizzati è cresciuto sempre più lentamente, da più del 20% al giorno all’1% della scorsa settimana. Se il trend dovesse continuare il numero di persone bisognose di cure ospedaliere inizierà a diminuire, segno che il contagio avrà passato il picco.
Cuomo ha ribadito, ripetutamente negli ultimi tempi, come sia il distanziamento sociale che tutte le altre restrizioni saranno prorogate anche per il prossimo futuro, poiché è necessario non vanificare i progressi raggiunti nell’intero stato. “Tutti pensano, bene, una volta passato questo periodo, ce l’avremo fatta – si legge in un intervista al governatore sul New York Times – Ma non canterei vittoria così in fretta. Questo virus ci è sempre stato un passo avanti, fin dal primo giorno”.