New York cambia rotta: i proprietari preferiscono l’affitto alla vendita

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Mentre gli affitti salgono alle stelle e i tassi ipotecari scoraggiano gli acquirenti, molti venditori di New York scelgono di locare i propri immobili invece di venderli. Questo cambiamento è guidato dall’opportunità di guadagnare redditi da locazione elevati in un mercato redditizio. A esempio, un appartamento dell’Upper West Side, inizialmente immesso sul mercato con una richiesta di 675.000 dollari, e successivamente ridotta a 500.000 dollari ha faticato ad attirare acquirenti, mentre ha avuto successo immediato sul mercato locativo, assicurando una rendita di 3.150 dollari al mese.

Anche le nuove costruzioni si stanno trasformando in seguito a questa nuova tendenza. Un progetto di 25 piani, il 100 Vandam Street, inizialmente previsto per essere venduto per oltre 400 milioni di dollari, a causa del rallentamento delle vendite ha destinato molte unità alla locazione. Allo stesso modo riflette questo trend un nuovo sviluppo in Hudson Square, con canoni fino a 125.000 dollari al mese.

Una tendenza all’affitto che potrebbe risultare una soluzione temporanea, in quanto i previsti tagli dei tassi di interesse potrebbero rilanciare l’attività del mercato immobiliare, rendendo nuovamente più attraenti le vendite e potenzialmente portando a una diminuzione dei prezzi degli affitti.

L’impatto del comparto del lusso sul mercato

I mercati immobiliari super-prime (oltre 10 milioni di dollari) e ultra-prime (oltre 25 milioni di dollari) di New York City si stanno avvicinando ai livelli di picco delle vendite del 2016. A causa delle implicazioni economiche più ampie, questa ripresa è significativa non solo per gli investitori immobiliari di lusso, ma anche per tutti i newyorkesi.

A livello globale, il numero di ultra-high net worth individuals è cresciuto del 4,2% nel 2023, trainato da una forte economia statunitense e dalla crescita dei mercati azionari. Il Nord America ha guidato questa crescita, con un aumento di super ricchi del 7,2%, rappresentando il 40% del totale globale.

L’importanza di questi mercati va oltre le transazioni immobiliari. I proprietari di queste proprietà di lusso pagano ingenti tasse sulla proprietà, contribuendo in modo sostanziale alle entrate della città. Circa 41.000 individui, rappresentanti dell’1% più ricco della città di New York, contribuiscono per oltre il 40% di tutte le imposte sul reddito. La partenza dei residenti benestanti nel 2020 ha sollevato preoccupazioni circa le potenziali perdite di gettito fiscale, ma i continui contributi fiscali locali dalle seconde case e le tasse sulle ville derivanti dalle vendite di immobili hanno mitigato l’impatto.

Pertanto, la salute dei mercati super-prime e ultra-prime di New York è cruciale per il benessere economico complessivo di tutta la città.

Dai nuovi studi del New Jersey agli incentivi di New York: la scena cinematografica in evoluzione

Hollywood sta rivolgendo la sua attenzione al New Jersey con un nuovo importante progetto guidato dal finanziatore francese Arpad “Arki” Busson. Lo sviluppo, noto come 1888 Studios, sarà sito a Bayonne e presenterà 23 teatri di posa in 17 edifici.

Questo enorme campus di intrattenimento mira a colmare una lacuna nelle infrastrutture di New York City, offrendo una struttura di produzione completa nelle vicinanze della città. New York che rimane e vuole rimanere comunque un attore significativo nell’industria cinematografica, come denota il fatto che il credito d’imposta statale sulla produzuone di lungometraggi sia stato aumentato da 420 milioni a 700 milioni di dollari.

Vai al sito di Riccardo Ravasini Ravarealty

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