Una solida formazione accademica e un approccio professionale costruito sul campo fin da giovanissimo, sia in Italia sia all’estero: è questo il percorso che ha portato l’architetto Valerio Mazzei ad aprire nel 2019 lo studio Mazzei Architects, società di progettazione integrata con sede a Parma e uffici a Milano, Catania e Torino. Dopo esperienze in Inghilterra, Stati Uniti, Cina, Sudafrica ed Emirati Arabi, e un lungo periodo di docenza universitaria a Parma, l’arch. Mazzei decide di tornare stabilmente in Italia con l’obiettivo di costruire uno studio presente in tutto il territorio nazionale. In questa intervista, la prima per Requadro, Mazzei, ceo e founder di Mazzei Architects racconta la sua avventura nel mondo dell’architettura.
Domanda: Quando nasce la sua passione per l’architettura e quali sono le tappe più importanti della sua carriera prima di aprire la società nel 2019?
Risposta: La passione per l’architettura mi accompagna fin da quando ero ragazzo. Ho sempre avuto un forte interesse per il settore immobiliare, con il desiderio di conoscerlo nella pratica ma anche nello studio. Ho quindi iniziato a lavorare molto giovane e poi mi sono iscritto alla Facoltà di Architettura di Parma, laureandomi nel 2012, con il vantaggio di seguire il mio percorso di studi avendo alle spalle competenze già stratificate. Ho mantenuto per anni un approccio sia pratico, sia teorico-didattico. Parallelamente all’attività professionale (che mi ha portato a lavorare in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Cina, Sudafrica e negli Emirati Arabi Uniti), ho infatti insegnato per circa dieci anni all’Università di Parma, tenendo corsi di progettazione esecutiva e strumenti BIM. Tutte materie particolarmente avanzate che mi hanno dato grandi stimoli. Ho aperto lo studio a Parma nel 2012; nel 2019 è stata fondata la società nella sua conformazione attuale: avevo già una decina di collaboratori e numerosi progetti all’attivo.
D: Una volta aperta la società, come ha scelto di operare a livello professionale e manageriale?
R: All’estero ho imparato quell’aspetto della professione che in Italia è un po’ messo in secondo piano. In Italia, l’architettura è molto legata all’aspetto artistico, mentre all’estero è più legata al project management e all’aspetto manageriale. Nei primi anni della società seguivo progetti all’estero viaggiando con cadenza settimanale, ma continuavo a vivere in Italia. Questo mi ha permesso di conoscere l’approccio estero alla professione e migliorare la mia metodologia professionale e manageriale.
D: Parma, Milano, Torino, e nell’ultimo anno anche Catania e Salsomaggiore: cosa rappresentano le sedi di Mazzei Architects?
R: Le nostre sedi rappresentano la realizzazione di un’idea che ho avuto nel 2019, cioè creare una struttura organizzata nella progettazione integrata, che non si occupasse soltanto di un aspetto del progetto ma che coprisse tutte le direzioni, includendo componenti impiantistiche, ingegneria strutturale, acustica, ingegneria idraulica e altre attività sinergiche. Parma è la sede principale dello studio e lo sarà anche in futuro. A Milano si sviluppa la progettazione retail, l’hospitality e la parte direzionale, dove l’interior design è molto più spinto. A Torino ci occupiamo principalmente di direzione lavori e assistenza a progetti complessi. A Catania c’è un focus sulla progettazione impiantistica e acustica, e la città è per noi strategica perché ci permette di operare nel Sud Italia ed è prioritaria rispetto a Roma, che è un nostro focus. La sede di Salsomaggiore, in provincia di Parma, ha invece un’estensione di ingegneria strutturale. Muoverci tra queste sedi in diverse regioni italiane ci dà una visione interessante sulla gestione delle risorse, dei collaboratori, dell’approccio alla vita e del work-life balance, consentendoci di essere aperti verso nuovi ingressi e soprattutto verso i giovani che vogliono iniziare un percorso con noi.
D: Cosa significa essere uno studio di progettazione integrata e operare in molteplici segmenti di mercato?
R: Significa essere sempre pronti a rispondere alle diverse esigenze del mercato, perché il nostro settore è da sempre soggetto a numerose fluttuazioni, ma significa anche essere presenti in molteplici segmenti dell’immobiliare, dalla logistica all’hotellerie e dalle commissioni provenienti dagli enti pubblici agli interventi per privati. Ci occupiamo di edifici scolastici, centri culturali, strutture sportive, fino ad arrivare al retail, settore in cui seguiamo da tempo brand internazionali e catene che operano su vasta scala. Questa trasversalità ci consente di affrontare ogni progetto con la giusta attenzione, applicando miglioramenti da un settore all’altro. Ogni progetto e settore ha le sue peculiarità, ma ciò non significa che non possa essere migliorato. Se troviamo una soluzione particolare ad esempio in un parco pubblico, per noi potrebbe essere utile anche nel retail, e i nostri clienti apprezzano molto questo approccio, perché ci offre un punto di vista diverso che può portare a micro variazioni nel processo decisionale o progettuale, migliorando il risultato finale. Inoltre, quando un settore è più attivo di altri, possiamo strutturarci indipendentemente dalla variabilità del mercato. Abbiamo sempre un certo volume di lavoro che ci sostiene, facendoci trovare pronti quando c’è bisogno di un picco di attività. Questo è un elemento di criticità degli studi di architettura tradizionali italiani, spesso composti da poche persone, dove la struttura generalmente segue il numero delle commesse; in questi contesti può essere difficile fare il passo successivo, investendo in risorse umane, a causa dell’incertezza del mercato.
Per noi, invece, il nostro lavoro è un investimento continuo, perché sappiamo di poter diversificare. I nostri collaboratori sono felici di lavorare a progetti diversi, come un albergo oggi e un’infrastruttura domani. Siamo molto soddisfatti di questa indipendenza.
D: Prendiamo gli ultimi due anni, il 2023 e il 2024. Quali sono stati i progetti più importanti per Mazzei Architects in questo periodo di tempo?
R: Il 2023 è stato un anno di transizione per noi. Venivamo da una serie di interventi legati alla riqualificazione energetica degli edifici finanziati dai fondi Pnrr e privati, e stavamo ricevendo importanti richieste con accordi quadro per appalti pubblici. È stato un anno di cambiamenti e riallineamenti interni, con molte soddisfazioni. Ad esempio, il settore retail ha ripreso vigore e abbiamo acquisito un grande cliente, Roadhouse Spa. Abbiamo anche consolidato gli accordi con Hera S.p.A, multiutility italiana che gestisce la fornitura di servizi energetici e ambientali a cittadini e imprese, con cui avevamo lavorato già in passato. Il 2024 è stato l’anno in cui abbiamo siglato un importante accordo quadro con l’Università di Parma, occupandoci del loro patrimonio immobiliare. Sempre nel 2024, abbiamo avviato i lavori della progettazione esecutiva dell’Orto Botanico di Parma, un progetto molto sentito dalla cittadinanza, cofinanziato da un gruppo di imprenditori locali. Si tratta di un intervento di restauro con un approccio conservativo, in particolare per le Serre Ferdinandee e per la Scuola di Botanica. L’Orto è un luogo di straordinaria bellezza e di grande valore culturale per la città: con questi interventi diventerà anche luogo di aggregazione per eventi e percorsi educativi. È iniziato il cantiere, ed è un progetto che ci sta dando grande soddisfazione.
D: Quali sono i progetti in pipeline e i piani per il futuro?
R: Attualmente stiamo lavorando a circa 70 progetti, considerando sia quelli in corso sia quelli in cantiere. I principali obiettivi aziendali sono potenziare le nostre sedi, perché abbiamo bisogno di essere presenti su tutto il territorio nazionale. Abbiamo una squadra meravigliosa e possiamo fare molto di più grazie alle nostre competenze. Puntiamo anche ad incrementare le certificazioni legate alla sicurezza, all’efficienza energetica e agli strumenti BIM. Questo ci permetterà di avere una visione fino al 2026-27 e di guardare anche all’estero, dove vorrei tornare a lavorare.