Sono quasi 400 gli alloggi, tra edilizia convenzionata ordinaria, edilizia in Ers in vendita e in affitto fermi negli uffici dell’urbanistica del comune di Milano che è stato preso di mira da parte della procura.
Nonostante gli investimenti economici, e il rifacimento dei progetti edilizi per rivedere alcuni aspetti progettuali legati alle questioni sollevate dall’ufficio del Pubblico Ministero, i quattro progetti residenziali nei quartieri di Certosa, Taggia, Lambrate e Niguarda sono praticamente fermi.
Questo il quadro definito dal Consorzio cooperative lavoratori, che solleva da una parte i timori legittimi dei soci del consorzio che da anni aspettano di poter abitare una casa a costi abbordabili e dall’altra dei lavoratori e delle lavoratrici che, nel perdurare di una situazione di incomprensibile stallo, vedranno messa in discussione la loro condizione.
Alla luce di questo le società cooperative nei quartieri di Certosa, Taggia, Lambrate e Niguarda hanno organizzato un’assemblea aperta presso il Salone Clerici della sede delle Acli milanesi che ha avuto come obiettivo quello di offrire un momento di informazione e allineamento collettivo, ascoltando i soci preoccupati, sia l’intento di avviare una fase di mobilitazione.
Marco Galbiati, presidente di Habitat Taggia, intervento che mira a realizzare 140 alloggi nel contesto del Parco delle Cave, sottolinea “Siamo partiti nel 2020 con la promozione dell’iniziativa e abbiamo raggiunto oltre l’80% dei soci in brevissimo tempo. Purtroppo, però questi soci oggi, dopo 5 anni, sono ancora in attesa di poter vedere anche solo l’inizio lavori della propria casa. La maggior parte di loro soci non ha lasciato la base sociale della cooperativa, in attesa che la situazione potesse sbloccarsi. Ora però vorremmo avere dal Comune tempistiche certe di approvazione del nuovo progetto che – ribadiamo anche al fine di dissipare eventuali dubbi – è stato interamente adeguato, a nostre spese, alle nuove disposizioni del Comune conseguenti alle note vicende della Procura”.
“La partecipazione all’assemblea di questa sera da parte della Cooperativa Cascina Gatti è una dimostrazione della consueta cura e attenzione che dedichiamo ai nostri soci. Se, infatti, fino ad ora il progetto di via Ornato non può lamentare particolari disagi causati dalle vicende urbanistiche milanesi, ci è parso doveroso cooperare all’iniziativa per “prevenire” quanto purtroppo sta accadendo ad altre realtà del CCL. È la medesima logica che nei mesi scorsi ci ha convinto a modificare alcuni aspetti progettuali oggi particolarmente sensibili, quale ad esempio l’altezza degli edifici. Noi e l’impresa a cui abbiamo affidato i lavori siamo pronti a partire e auspichiamo semplicemente che vengano rispettati i termini di legge per avviare i lavori e rendere felici cinquanta famiglie socie della Cooperativa” – spiega Lorenzo Carenzi, presidente della Cooperativa Cascina Gatti.
Infine, durante l’incontro è intervenuto il presidente di Ccl Alessandro Maggioni: “Abbiamo convocato l’assemblea congiunta di 4 cooperative perché crediamo nel motto di Confcooperative: l’Unione fa la forza. In questo momento difficile per Milano, noi abbiamo una marcia in più: i nostri soci, persone in carne e ossa che vorrebbero una casa – a Milano – a costi abbordabili. Per questo li abbiamo convocati, aggiornati e informati. Siamo fiduciosi che le risposte dal Comune, che è sempre stato sensibile alla specificità della cooperazione autentica, non tarderanno. Ma se ciò, contro ogni condivisibile motivo, non dovesse accadere, ci mobiliteremo. Perché il cuore della Milano autentica pulsa ancora di vita.”