L’organizzazione spontanea dei villaggi in Madagascar

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Il Madagascar, con la sua varietà di paesaggi e culture, ospita numerosi villaggi che raccontano la storia e le tradizioni delle diverse etnie che popolano l’isola. Dalle case in mattoni di laterite degli altopiani centrali alle abitazioni in legno e foglie di ravinala delle zone costiere, l’architettura vernacolare malgascia riflette un profondo legame con l’ambiente e con le risorse naturali disponibili.



Tra questi villaggi, Antanandava rappresenta un esempio significativo di come la morfologia del territorio influenzi lo sviluppo degli insediamenti e delle strutture abitative. Situato in una regione caratterizzata da colline e foreste, Antanandava conserva uno stile architettonico che unisce funzionalità e tradizione, offrendo uno spaccato autentico della vita rurale malgascia.

I villaggi rurali del Madagascar sono caratterizzati da un’organizzazione spontanea, frutto di una crescita adattativa alle condizioni geografiche e climatiche. L’analisi morfologica degli insediamenti di Antanandava ha evidenziato che le unità abitative non seguono schemi rigidi, ma si distribuiscono secondo logiche di prossimità sociale e funzionale. Gli edifici tendono a disporsi intorno a spazi aperti comuni, che fungono da aree di incontro e aggregazione per la comunità. Inoltre, la morfologia del suolo, prevalentemente collinare ha determinato lo sviluppo di edifici con leggere sopraelevazioni dal terreno, utili a prevenire problemi di umidità ed erosione. 



L’interpretazione di queste dinamiche ha portato alla definizione di un progetto che riprende le logiche costruttive locali.
Il progetto prevede la realizzazione di 11 volumetrie distinte, ciascuna destinata a una funzione specifica (scuola, mensa, infermeria, spazi comuni), disposte secondo un principio di aggregazione aperta. Questa configurazione riprende il modello insediativo tradizionale in grado di dialogare con il paesaggio circostante.



Dora è un progetto che non si impone sul paesaggio, ma nasce da esso. Il rispetto per la morfologia insediativa, l’uso di materiali locali e l’integrazione con le tecniche costruttive tradizionali fanno sì che questa architettura sia percepita come parte della comunità e non come un elemento estraneo.

La Onlus WIP FOR PEOPLE è nata dall’impegno di WIP nel mettere le proprie competenze al servizio di chi ha più bisogno contribuendo alla realizzazione di un mondo più bello, equo e sostenibile. 
Il primo progetto di WIP FOR PEOPLE si chiama Dora: è un’opera di impegno e solidarietà che prende vita ad Antanandava, un piccolo villaggio del Madagascar. Dora prevede la progettazione e costruzione di una scuola completa di asilo, mensa ed infermeria, puntando così a migliorare le condizioni di vita e di istruzione dei bambini e delle famiglie locali.
Il progetto Dora, promosso dall’Associazione, nasce con l’obiettivo di integrarsi armoniosamente nel contesto insediativo e ambientale del villaggio di Antanandava partendo da un’analisi morfologica approfondita che ha permesso di individuare i principi insediativi locali e di interpretarli in chiave progettuale. Questo approccio ha consentito di sviluppare un’architettura che non solo rispettasse il paesaggio esistente, ma si inserisse al suo interno come naturale prosecuzione del tessuto abitativo, evitando alterazioni brusche o forzature rispetto al sistema insediativo preesistente.

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