Lombardini22, a gonfie vele i lavori per il parco della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

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Proseguono i lavori per il Parco Scientifico-Tecnologico della Scuola Superiore Sant’Anna, un progetto all’avanguardia firmato Lombardini22. Un campus innovativo per ricercatori e professori strutturato secondo i principi di resilienza ambientale, in grado, quindi, di mitigare le emergenze climatiche. Il campus dispone di 20.000 metri quadrati dedicati alla ricerca avanzata con diversi padiglioni destinati a soluzioni di robotica, intelligenza artificiale, scienza della vita dove si analizzano le reazioni delle piante ai cambiamenti climatici, una camera bianca, oltre a spazi aperti e aree sportive.

“Il Parco Scientifico-Tecnologico ha un approccio ecosistemico sull’adattamento ai cambiamenti climatici. È stato concepito per ridurre le isole di calore attraverso ampie aree verdi, diminuire il carbonio incorporato negli edifici grazie ai materiali di facciata, produrre energia pulita attraverso l’uso di pannelli fotovoltaici, contrastare l’impatto ambientale attraverso pratiche ecologiche e mitigare il rischio alluvionale grazie alla creazione di bacini di laminazione polifunzionali”, spiega Elena Stoppioni – Director L22 Esg.

Ogni soluzione progettuale è stata presa a partire da una valutazione di dati di scenario Ipcc – Interpanel of climate change – e di monitoraggio di Consorzio Lamma – Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale della Regione Toscana. Ne consegue che sono state applicate strategie di adattamento in risposta ai cambiamenti climatici che negli ultimi anni hanno intensificato le sfide ambientali in Toscana, che nel 2024 ha registrato 44 eventi meteorologici estremi. Ad esempio l’estate del 2024 è stata la terza più calda dal 1955, con un aumento medio delle temperature di +1,8°C rispetto agli anni precedenti, e le ondate di calore risultano quintuplicate dal 1995 al 2024. Inoltre, si è registrato un aumento della proporzione di pioggia annua e questo ha portato a un incremento del rischio di alluvioni e allagamenti.

Per contrastare questi rischi, la progettazione dei bacini di laminazione del Parco si pone come una soluzione dalla duplice funzionalità. Se da un lato risponde a un’esigenza tecnica, funzionando come serbatoio per immagazzinare l’acqua in eccesso durante le forti precipitazioni, dall’altro, in condizioni di normalità, si presta a essere uno spazio per la socialità, perfettamente integrato nel campus, fungendo da campo da gioco o arena per eventi. La realizzazione di edifici e infrastrutture a basso impatto ambientale è oggi un obiettivo centrale e condiviso. Per raggiungerlo, è necessario un approccio avanzato che integri efficienza tecnologica, mitigazione climatica, adattabilità e una gestione consapevole delle risorse come acqua, suolo e biodiversità.

“Questo è un progetto reso possibile grazie un partenariato pubblico-privato condotto da I.CO.P. S.p.A. Società Benefit (Icop) insieme ad altri partner. Sviluppato secondo gli standard Nearly Zero Energy Buildings (NZEB), avrà edifici di altissima efficienza energetica, dotati di soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione dell’energia”, spiega Marco Zanibelli, architetto e direttore della business unit Education & Student Housing, Lombardini22.

Un elemento distintivo del Parco è l’approccio integrato Esg, che tiene insieme resilienza ambientale e impatto sociale. Infatti, il progetto è stato arricchito dalla collaborazione con il Neuroscience Lab di Lombardini22, che analizza i comportamenti umani per ottimizzare la fruizione degli spazi. Grazie a queste conoscenze avanzate, è stato possibile lavorare sul benessere psicofisico degli occupanti, potenziando la percezione dello spazio, il comfort sensoriale, l’orientamento e l’accessibilità. Questo approccio sottolinea come il progetto non si limiti a una gestione sostenibile delle risorse naturali, ma ponga anche attenzione alla centralità della persona, intesa non come individuo isolato ma come parte di una rete di relazioni, legami con il territorio e interazione con la comunità.

Dal punto di vista architettonico, il Parco rompe con la rigida griglia della disposizione a scacchiera degli edifici, lavorando sulla rotazione funzionale di queste 7 unità per generare cannocchiali visivi che facilitano l’orientamento. Gli edifici sono ruotati rispetto alla linea di giacitura principale, aprendo le prospettive visive verso i vicini Monti Pisani e creando un rapporto diretto tra i visitatori del Parco e il paesaggio circostante. Una configurazione che rafforza il legame con le peculiarità territoriali e promuove la mobilità dolce e l’efficienza energetica.

Questa fusione tra costruito e ambiente crea un tessuto continuo che rispetta la memoria agricola del territorio. Il Parco reinterpreta il paesaggio locale influenzando le aree funzionali del sito. Prevede zone urbane per piazze e aggregazione e zone naturali per funzioni ambientali e ricreative, una pista ciclabile, una piazza centrale per eventi, colonnine di ricarica e rastrelliere che incentivano la mobilità elettrica e ciclistica.

La Scuola Superiore Sant’Anna e Lombardini22, con il progetto del Parco Scientifico-Tecnologico, segnano un passo decisivo verso un’architettura lungimirante che unisce le eccellenze della ricerca scientifica a un approccio rispettoso, innovativo e resiliente verso il territorio e l’ambiente.

Al centro di questo progetto c’è il processo dell’umanizzazione inteso come rete di relazioni con la comunità, il territorio e l’ambiente. Questa impostazione include i principi Esg con un’attenzione particolare al benessere delle persone e al loro legame con lo spazio che abitano, rendendo il Parco un esempio virtuoso di integrazione tra comunità, architettura e territorio.

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