mercoledì, Settembre 17, 2025

L’Italia alimenta il sentiment positivo nell’immobiliare non quotato europeo

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C’è un miglioramento, seppur ancora prudente, del sentiment nel mercato immobiliare non quotato europeo. Il quadro emerge da quattro dei cinque sotto-indicatori Inrev Consensus, l’Associazione europea degli investitori in fondi immobiliari non quotati, che sono aumentati a settembre, facendo salire l’indicatore principale a 56,4, rispetto a 52,2 di giugno. Questo mette fine a due trimestri consecutivi di calo.

L’indicatore di liquidità degli investimenti ha segnato il miglioramento più consistente dell’estate, uscendo dalla contrazione e raggiungendo 55,2.

L’indicatore relativo al finanziamento si è rinforzato ulteriormente a 67,3 – il livello più alto mai registrato tra i sotto-indicatori da quando Inrev ha iniziato a monitorare il consenso di mercato nel marzo 2023. Quasi il 40% degli intervistati ha segnalato condizioni di finanziamento migliori, sia da parte dei prestatori tradizionali che di quelli non bancari.

L’indagine di settembre mostra anche che il 27% degli intervistati ha osservato condizioni caratterizzate da rapporti loan-to-value più alti e covenant più flessibili, rispetto al 19% di giugno.

Performance in calo, ma segnali di svolta

Il Q2 2025 registra un calo del rendimento totale a livello di fondi, sceso allo 0,98% (dal 1,08% del trimestre precedente), con la crescita del capitale rallentata allo 0,17%.

  • Europa meridionale: continua a guidare il sentiment, con la Spagna al primo posto seguita dall’Italia. Questi mercati beneficiano della crescita economica più ampia e offrono opportunità oltre i settori principali e le strategie core. Molto attrattivi i settori di hotel, studentati e asset operativi.

  • Francia e Germania: pur avendo sofferto negli ultimi trimestri (soprattutto per l’ampia esposizione al settore uffici e la conseguente crescita negativa del capitale), ora mostrano segnali di stabilizzazione.

Le valutazioni in calo in questi mercati potrebbero aprire nuove opportunità di ingresso, favorendo un potenziale punto di svolta.

L’appetito degli investitori va oltre i settori tradizionali

Nonostante i primi segnali di fiducia, il mercato evidenzia anche un leggero aumento del sentiment di rischio, probabilmente dovuto a pressioni esterne (turbolenze commerciali internazionali e venti contrari economici).

  • Il residenziale si conferma il settore più attraente, con il 39% di interesse netto (+14% da giugno e ben oltre la media di lungo periodo del 27%). È il preferito da tre anni consecutivi.

  • Il settore hotel e leisure è il secondo più attraente, con il 21% degli investitori intenzionati ad aumentare gli investimenti (più del doppio della media di lungo periodo del 10%).

Commenta Iryna Pylypchuk, director of research and market information di Inrev: “È rassicurante vedere segnali di fiducia tornare nel real estate europeo non quotato. Dopo due trimestri consecutivi di calo, il sentiment è promettente; tuttavia, è presto per parlare di una vera e propria ripresa pan-europea.

Francia e Germania potrebbero essere vicine al fondo del ciclo, dove una soglia di valutazione attrarrà di nuovo l’interesse degli investitori, nonostante le recenti turbolenze politiche ed economiche. Nel complesso, il mercato sembra avviarsi verso una svolta, ma resta difficile prevedere quanto a lungo durerà una fase di ripresa lenta.

C’è una certa pressione a vendere nei mercati e nei settori in difficoltà, come quello degli uffici. Un mercato finanziario solido offre rassicurazioni, ma in questa fase la performance sarà guidata soprattutto da asset management attivo, solidità dei conduttori e selezione di asset/fondi. In prospettiva, è probabile un’ampia dispersione della performance sia tra i diversi segmenti di mercato sia all’interno degli stessi settori e aree geografiche”.

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