giovedì, Febbraio 6, 2025

Strade e canzoni: la più cara è via Broletto a Milano, si risparmia in via del Campo a Genova

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Da sempre i cantanti italiani citano vie, piazze o quartieri nei testi delle loro canzoni, ma quanto costa viverci? Con la settantacinquesima edizione del Festival ormai alle porte, Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, ha fotografato i prezzi al metro quadro medi delle case nelle zone menzionate in alcuni brani, del passato e del presente, di artisti italiani.

Il richiamo di Milano

Milano ha spesso un forte richiamo anche nelle canzoni. Già nel 1800 l’area di Porta Romana era diventata oggetto del celeberrimo brano popolare “Porta Romana Bella”, poi riadattato in tutte le salse da diversi artisti, tra cui Nanni Svampa nel 2001: per vivere qui servono poco più di 7.100 euro/mq. Simile il prezzo in Corso Buenos Aires (7.176 euro/mq), titolo di un brano di Lucio Dalla del 1977 entrato nello storico album “Come è profondo il mare”.

Se Adriano Celentano comprasse casa oggi nella Via Gluck in cui viveva da ragazzo dovrebbe sborsare poco più di 5.000 euro/mq, mentre a Sergio Endrigo, che nel 1962 usciva con il pezzo “Via Broletto 34“, storia di un delitto passionale, andrebbe molto peggio: per la posizione molto centrale della strada, qui i prezzi sfiorano i 12.500 euro/mq. Anche Roberto Vecchioni, nel 1973, ha dedicato il titolo di una canzone a Milano in “Io non devo andare in Via Ferrante Aporti”: si tratta di una via in zona Stazione Centrale dove i prezzi delle case si aggirano sui 5.500 euro/mq.

Passando a canzoni più vicine ai giorni nostri, nel 2016 Rkomi in “Oh Mama” menziona, tra gli altri, Viale Molise, situato più in periferia – nell’area di Calvairate – dove i prezzi si abbassano fino a 4.675 euro/mq. Seppur con generi diversi, sia Calcutta che Myss Keta fanno riferimento a due quartieri di Milano nei titoli dei loro brani, il primo con “Sorriso (Milano Dateo)”, dove il costo delle case raggiunge quasi i 7.500 euro/mq, e la rapper con “Le Ragazze di Porta Venezia”, zona che presenta prezzi poco più alti (7.700 euro/mq).

Canzoni romane

Se Milano chiama, Roma risponde. È recentissima (2024) la canzone “Amore Disperato” di Achille Lauro – tra i protagonisti del prossimo Festival – in cui l’artista veronese cita, tra le altre, Via Tina Pica, ai confini del raccordo anulare: i prezzi delle case in quella strada restano sotto i 3.000 euro/mq.

Diversi cantanti hanno dedicato i titoli dei loro pezzi a specifiche aree romane: tra il 1972 e il 1974 due mostri sacri della musica di casa nostra, Claudio Baglioni e Antonello Venditti, uscivano il primo con “Porta Portese”, dove per completare un acquisto immobiliare sono necessari all’incirca 6.850 euro/mq, e il secondo con “Campo de’ Fiori”, dove i costi si alzano fino a quasi 8.950 euro/mq.

Luca Barbarossa, anche lui romano doc, ha titolato sulla Capitale per ben due volte: una casa nella Via Margutta interpretata a Sanremo nel 1986 costa, in media, 10.450 euro/mq, mentre i prezzi si abbassano a 8.685 euro/mq in Piazza Navona, brano portato alla ribalta nel 1981.

Nel 2003, Niccolò Fabi cantava “Il negozio di antiquariato”, con una menzione per Via del Corso, una delle vie dello shopping romano, dove è possibile acquistare per una cifra media che supera di poco i 9.800 euro/mq. Decisamente più modico, con prezzi pari a 5.788 euro/mq, è comprare in Corso Trieste, citato en passant da Carl Brave in “Vivere tutte le Vite” (2019), in cui il rapper romano ha duettato con Elisa.

Bologna, Napoli e Genova

Oltre alle due Metropoli per antonomasia della nostra Penisola, anche Bologna è stata spesso raccontata in celebri canzoni. Torna qui, per esempio, Dalla, che in “Piazza Grande” del 1972 si riferiva a una delle piazze della città, ovvero Piazza Cavour, dove per comprare casa oggi vengono richiesti mediamente circa 4.400 euro/mq.

Cifre molto simili devono essere sborsate in Piazza Santo Stefano, brano di Cesare Cremonini del 2009 che è un omaggio a Bologna. Lo stesso Cremonini ha scritto e pubblicato – insieme a Luca Carboni – “San Luca”, pezzo dedicato all’omonimo Santuario, nei pressi del quale per completare un acquisto sono necessari circa 3.900 euro/mq. Bologna è stata anche oggetto di una famosa canzone di Francesco Guccini, “Via Paolo Fabbri 43”, civico al quale l’artista abitava da piccolo e strada nella quale per comprare casa oggi servono 3.350 euro/mq.

In questo excursus tra le canzoni non si può non citare Domenico Modugno, vincitore della kermesse musicale più famosa in Italia in 4 edizioni tra il 1958 e il 1966. Tra i tanti suoi pezzi celebri, l’artista pugliese, nel 1955, parlava in “Io, mammete e tu” di Via Toledo, a Napoli, dove i prezzi delle case si aggirano sui 3.000 euro/mq. La stessa strada venne menzionata solo un anno dopo da Renato Carosone in “Tu vuó fa l’americano”.

Le case più economiche tra tutte quelle nominate si trovano in Via del Campo, strada lastricata del quartiere genovese di Prè, diventata celebre soprattutto per essere il titolo di una delle canzoni più note di Fabrizio De André, uscita nel 1967. Per comprare un immobile qui bastano poco più di 2.100 euro/mq.

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