La Giuria dei premi “Architetto dell’anno” e “Giovane Talento dell’Architettura italiana” ha notato la predominanza di progetti a committente privato, soprattutto inseriti in contesti non urbani. Questa condizione sembra scostarsi dal DNA dell’architettura italiana (ed Europea) in generale che ha sempre privilegiato lo spazio pubblico come spina dorsale del progetto, indipendentemente dalla natura della committenza, fosse essa pubblica o privata. La Giuria invita gli architetti italiani: “A voler recuperare la dimensione urbana e di riflessione sullo spazio pubblico qualunque sia la natura dell’intervento”.
I Premi e le relative menzioni della Giuria
Premio Architetto Italiano 2023
pedevilla architects
Alexander Pedevilla, Armin Pedevilla
Casa di Riposo Santa Barbara (nella foto)
San Leonardo in Passiria (BZ)
“Dall’analisi delle cinque opere presentate (evidenziando il carattere speciale sia in termini economici che paesaggistici del contesto altoatesino che è Regione a statuto speciale), la giuria ha apprezzato la capacità degli architetti di rendere coerenti le diverse scale del progetto, dall’inserimento paesaggistico al dettaglio costruttivo (che non è mai convenzionale o scontato), la capacità di tradurre il linguaggio vernacolare reinventandolo con l’utilizzo di forme e materiali differenti raffinati e contemporanei ma, al contempo, fortemente legati al territorio, la capacità di rigenerare l’esistente reinventando le tecniche costruttive locali e traghettandole a una nuova contemporaneità che si nutre di quelle radici. I progetti presentati, inseriti in paesaggi rurali montani, evidenziano una particolare attenzione e cura che riflette i valori della sostenibilità ambientale, della cura sociale, ma anche della sostenibilità economica. Quest’ultimo aspetto, solitamente sottovalutato, soprattutto nei lavori pubblici come la casa per anziani, è una sfida per l’architettura contemporanea che gli architetti sembrano aver vinto”.
Prima menzione
Labics
Maria Claudia Clemente, Francesco Isidori
Palazzo dei Diamanti – Progetto dello spazio espositivo
Ferrara
“La menzione è stata assegnata non solo alla produzione complessiva dello studio ma anche al contributo di ricerca teorica che gli architetti hanno offerto alla professione grazie alle loro pubblicazioni e contributi. Il progetto presentato rappresenta un caso emblematico della difficoltà di operare in un contesto vincolato, e quindi della grande capacità dello studio di saper mediare le tensioni tra i diversi attori coinvolti nel processo progettuale. Il lavoro complessivo dello studio manifesta una esemplare capacità di intervento a tutte le scale.
Seconda menzione
B22, Carlo Venegoni
Stefano Tropea, Carlo Venegoni
SON Cascina San Carlo
Milano
“Il progetto presentato è stato considerato particolarmente rilevante per la capacità di instaurare un rapporto con la città, per la sensibilità delle soluzioni in riferimento all’utenza fragile e per il valore compositivo e formale. La volontà precisa di riconoscere al progetto di architettura la necessità di lavorare alla scala urbana è cifra distintiva di questo ed altri progetti dello studio”.
Premio Giovane Talento dell’Architettura italiana 2023
Campomarzio + Michele Moresco
Pietro Vincenzo Ambrosini, Michele Andreatta, Alessandro Busana, Daniele Cappelletti, Enrico Lunelli, Michele Moresco
Centro sportivo
S. Martino in Passiria (BZ)
“È stato riconosciuto unanimemente dalla Giuria come il migliore progetto presentato nella categoria Giovane Talento. Si tratta di un lavoro pubblico, risultato vincitore di un concorso internazionale. Il progetto si innesta in modo sensibile nel paesaggio, senza rinunciare a costruire un nuovo elemento forte e identitario per la comunità. La semplicità delle soluzioni costruttive riflette un uso sapiente dei materiali e dei dettagli costruttivi che è sempre ricercato ed elegante. Basandosi su questi elementi, la Giuria ha apprezzato sia il lavoro presentato, sia la traiettoria di ricerca del Collettivo Campomarzio che, coniugate insieme, sono importanti traiettorie di crescita”.
Menzione
Camilla De Camilli
Casa del Custode
Bologna
“Nonostante la giovane età, De Camilli è stata premiata per un progetto che denota un sapiente uso dei materiali e delle tecniche costruttive messe in forma attraverso uno studio raffinato ed elegante del dettaglio costruttivo che rappresentano una importante traiettoria per raggiungere la maturità espressiva”.